La seconda stagione della F2 sta per giungere al suo epilogo sul tracciato di Valencia, dove questo week end andrà in scena l’ultimo di nove appuntamenti. Diversamente dall’anno passato dove Andy Soucek aveva chiuso la faccenda con largo anticipo dopo aver dominato la serie, quest’anno la battaglia per il titolo sarà tirata fino all’ultimo metro di gara. Dopo la leadership della prima parte di campionato da parte di Jolyon Palmer (il figlio del capo, come ormai lo chiamano tutti), nella seconda è emerso prepotetemente Dean Stoneman, capace di rimontare e superare il rivale.
Il rapporto mai brillantissimo tra i due si è però logorato a Brands Hatch, quando per un palese errore di Palmer fu sanzionato Stoneman, che così dovette cedere la vittoria, ricedendo la leadership del campionato al rivale. Da allora è stata guerra aperta (non solo tra i piloti in pista, ma anche tra i rispettivi genitori nel paddock), cosa che peraltro non ha fatto altro che infangare un campionato su cui in molti temono vi siano “giochi di potere” o dei veri e propri brogli tecnici. Ora, per laurearsi campione (e staccare il biglietto per Abu Dhabi dove proverà la Williams di F1) a Stoneman basterebbero due soli quinti posti, anche nel caso di un netto dominio delle due gare da parte di Palmer. Discorso diverso invece per quest’ultimo, che per sbancare la serie del padre ormai spera nei miracoli. Chiaro che se vincesse il primo, caparbio e taciturno, assisteremmo ad un finale in stile “la vittoria del bene sul male”. Ma siccome non siamo nel mondo delle favole, se invece vincesse proprio Palmer sarebbe la mazzata che il campionato non si aspettava. Jean Todt, gran capo della FIA, ha invece già deciso di togliere alla F2 la titolazione FIA, escludendola così dalle serie federali anche a fronte di tutto ciò appena elencato, definendo non molto tempo fa la F2 come “un affare esclusivamente inglese” (Mosley-Palmer-Williams, ndr).
Ben più interessante sarà invece la lotta per il terzo posto, che vede in lizza ben cinque piloti. Tra Sergey Afanasiev, Philip Eng, Kazim Vasiliauskas, Will Bratt e Benjamin Bailly si concentrerà la lotta per il gradino più basso del podio finale. A differenza dei due di testa che lottano per un test ufficiale in F1, per questi ultimi rimarrà solo la gloria.
Marco Borgo
Share this content: