SINGAPORE 26.09.2010 E’ passato quasi un mese dal ritiro di Alonso in Belgio, e dopo la vittoria di Hamilton l’ottimismo dello spagnolo sembrava essere un presa un giro, un modo di dire, un lumicino accesso perchè la speranza è l’ultima a morire. Lui, invece, ci credeva davvero. Non era un bluff. Non erano parole buttate al vento. Sta di fatto che a ventotto giorni di distanza dalla gara di Spa, le parole son diventate fatti e i fatti vanno a braccetto con la linea ottimista sposata da quell’Alonso indovino, capace di crede in questa Ferrari, più di quanto la rossa credeva in sé stessa.
INCERTEZZE Va sottolineato che il recupero di Alonso e della Ferrari, dipende anche e soprattutto dalle incertezze degli avversari. Per la prima volta in quattro stagioni, Lewis Hamilton colleziona due ritiri consecutivi, dettati dalla troppa foga, e da errori strategici, come quello di oggi, che lo hanno costretto al recupero su Webber. L’australiano, a proposito, è riuscito a conquistare il podio grazie alla strategia attuata in RedBull. Il team austriaco, come più volte dichiarato, ha lasciato liberi i propri piloti anche in questa gara, cosa che ha penalizzato la leadership dell’australiano in favore del recupero di Alonso. A trarne vantaggio anche il prediletto Vettel, ancora poco concreto nelle gare che contano, ma anche lui tornato sotto dopo l’estate da psicopatico vissuta tra errori e polemiche all’interno del team stesso.
JOLLY Un capitolo a parte va riservato a Jenson Button. Il pilota inglese, forse fin troppo diverso da Hamilton, ha sempre guidato in modo pulito, ma senza mai impensierire né il compagno di squadra, né Mark Webber che nel finale guidava su pneumatici molto più usurati dal campione del mondo in carica, e andava quanto meno pressato.
Dovrebbe, invece, essere più decisivo Felipe Massa. Il brasiliano, unico pilota tagliato fuori tra i tre top team, potrebbe tornare utile alla causa Ferrari, proprio come fatto, almeno in parte, a Monza. In una gara come quella odierna, in cui i primi cinque posti occupati dai pretendenti al titolo, il pilota di San Paolo potrebbe giocare un ruolo fondamentale per tutti, tranne che per se stesso.
Valerio Lo Muzzo
Piloti: Costruttori: 1. Webber 202 1. Red Bull-Renault 383 2. Alonso 191 2. McLaren-Mercedes 359 3. Hamilton 182 3. Ferrari 316 4. Vettel 181 4. Mercedes 168 5. Button 177 5. Renault 133 6. Massa 125 6. Force India-Mercedes 62 7. Rosberg 122 7. Williams-Cosworth 57 8. Kubica 114 8. Sauber-Ferrari 27 9. Sutil 49 9. Toro Rosso-Ferrari 10 10. Schumacher 46 11. Barrichello 39 12. Kobayashi 21 13. Petrov 19 14. Hulkenberg 18 15. Liuzzi 13 16. Buemi 7 17. De la Rosa 6 18. Alguersuari 3
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HAMILTON e il gatto nero si saranno incrociati per strada?
io penso di si visto che 2 gare 2 episodi identici (a monza massa “chiude” hamilton, a singapore hamilton “chiude” webber) ma hamilton ha avuto sempre la peggio anche cambiando “ruolo”
un mio giudizio su questi incidenti: sono semplici incidenti di gara, non penalizzabili, ma chi è dietro dovrebbe frenare per evitare il contatto….vedi Kubica su Sutil in cui la forceindia frena per non toccare la renault