Continua la sua strana storia questo mondiale, che miete la prima vittima, identificata in Button, e lascia aperta una piccola speranza ad Hamilton, il quale deve sperare in una combinazione alquanto improbabile per trionfare. La lotta all’iride sembra quindi esser riservata solo a tre piloti, proprio quei drivers che hanno fatto loro il podio nell’ultima gara in Brasile. In riferimento al diciottesimo capitolo stagionale tocca a noi giudicare quanto visto, ovviamente nel nostro consueto modo: “Da 0 a 10”.
VOTO 0 ALLA SICUREZZA BRASILIANA
Button se l’è vista brutta dopo esser scampato ad un tentativo di rapina da parte di una gang armata, mentre in Sauber ci hanno rimesso qualche computer, ceduti sotto la minaccia di un mitra in pieno stile “o la borsa o la vita”. Certo, San Paolo è una citta con un alto tasso di criminalità, ma in certe occasioni servirebbero maggiri controlli.
FANTASMA
VOTO 1 ALLA PARTENZA DI PETROV
Da decimo a ventitreesimo: c’è poco da dire. Dopo lo start sciagurato visto in Giappone, il russo incappa in un altro inizio non felice. Almeno stavolta non esce subito di scena.
MOVIOLA
VOTO 2 A VITANTONIO LIUZZI
L’italiano è l’unico a ritirarsi per incidente, peraltro causato da un proprio errore alla S di Senna. Il botto è forte, ma nessuna conseguenza. Peccato, dopo il sesto posto ottenuto in Corea a Liuzzi serviva un’altra conferma.
RISCHIATUTTO
VOTO 3 A RUBENS BARRICHELLO
Nella pista di casa soffre la concorrenza del compagno di squadra. In qualifica ottiene un bel sesto posto, ma in gara non riesce a rendere, retrocedendo fino al tredicesimo posto finale. Vive nelle retrovie, mentre Hulkenberg lotta con Alonso ed Hamilton, non certo il massimo per la sua immagine da brasiliano. Forse, anche per questo, in Brasile non l’hanno mai veramente amato.
COLPITO E AFFONDATO
VOTO 4 A FELIPE MASSA
Stavolta la Torcida non lo vede vincere, anzi non lo vede e basta. Il brasiliano conferma il suo trend negativo anche nel circuito di casa. Alla vigilia in Ferrari speravano in lui per un possibile aiuto, ma ancora una volta, per tutto il week end non c’è stato nulla da fare. In più nemmeno il team è riuscito a dare il totale supporto a Felipe, visto l’errore di motaggio dell’anteriore destra. Ad ogni modo sarebbe cambiato poco: in altri tempi la conferma per il 2011 sarebbe stata quanto meno messa in dubbio.
DISSOCIATO
VOTO 5 A ROBERT KUBICA
Nono, doppiato e poco concreto. Dopo aver ottenuto il miglior tempo sul bagnato il sabato mattina, il polacco non rende in gara, complice una Renault non certo competitiva. Ha fatto di meglio in passato, chissà, forse Robert è già proiettato al 2011.
SUPERFICIALE
VOTO 6 A LEWIS HAMILTON
L’inglese continua a non dare quel surplus che servirebbe per lottare al meglio per l’iride. La McLaren è sì inferiore sia alla RedBull che alla Ferrari, ma Lewis si fa infilare troppo facilmente da Alonso nelle fasi iniziali; poi non riesce a sopravanzare un Hulkenberg dal passo modesto. Chiude quarto, ma poteva fare di più.
SUFFICIENTE
VOTO 7 A MICHAEL SCHUMACHER
Il tedesco sembra aver trovato qualcosa in più in questo fine stagione, soprattutto sul bagnato dove stava per strappare una grande qualifica. Conquista la quarta fila sulla griglia a dispetto di Rosberg eliminato in Q2, in gara poi viene stoppato da Sutil, complice anche la strategia non perfetta dettata dal box. Alla bandiera a scacchi chiude con un ottimo settimo posto. La crescita continua.
ROCKY BALBOA
VOTO 8 A NICO HULKENBERG
Fantastico al sabato con una superpole, immenso in gara nella resistenza. Il tedesco conferma quanto di buono offre l’automobilismo in Germania, confermandosi come Vettel sia in quantità che in qualità. Offre vita dura ad Alonso prima e ad Hamilton dopo, a conferma del talento da tutti annunciato. Ricordiamoci che è un rookie.
PARTIGIANO
VOTO 9 A FERNANDO ALONSO
Sembra facile il lavoro dello spagnolo, ma non lo è affatto. Fernando conquista il quinto podio consecutivo nel segno della continuità che lo sta portanto all’iride. Si sbarazza di Hulkenberg il prima possibile, ma le RedBull sono irrimontabili. Nel finale pressa Webber nella speranza di un errore, ma alla è costretto alla resa poco dopo. Se è in testa al mondiale un motivo ci sarà.
COSTANTE
VOTO 10 A SEBASTIAN VETTEL
Un’altra vittoria e un’altra prestazione più che convincente. Il tedesco crede ancora nel titolo, così come credono in lui in RedBull. Non concede mai a Webber la speranza della vittoria e sul podio festeggia a dovere con Horner. Meriterebbe in pieno questo titolo, soprattutto per il finale mozzifiato che finora ha regalato. Chissà in testa sua quanto pesa il motore andato in fumo in Corea.
SPUMEGGIANTE
Valerio Lo Muzzo
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