Si è conclusa verso le 21 la lunga operazione chirurgica, durata sette ore, a cui è stato sottoposto Robert Kubica a seguito del grave incidente accorsogli verso le 8.30 di domenica mattina, durante la prima speciale del Rally Ronde di Andora in Liguria.
All’operazione hanno lavorato due equipe di medici dell’ospedale di Pietra Ligure; una si è occupata della mano destra, parzialmente tranciata, che senza bisogno dell’amputazione, come si era paventato nei minuti appena successivi all’incidente, è stata rivascolarizzata e le fratture sono state ricomposte, mentre l’altra si è preoccupata della fratture scomposte alla gamba sinistra. L’operazione è stata molto complessa e i medici hanno fatto sapere che la prognosi verrà sciolta fra 5/7 giorni.
Bisognerà quindi aspettare alcuni giorni per capire se l’arto, da un punto di vista neurologico e vascolare, sarà in grado di tornare ad una completa funzionalità, comunque sia da quanto ha affermato il dottor Igor Rossello, uno dei componenti delle due equipe, ci vorrà almeno un anno di riabilitazione.
A fare coraggio al polacco sono sempre stati presenti il medico personale Riccardo Ceccarelli e il manager Daniele Morelli, mentre in serata è arrivato anche il ferrarista Fernando Alonso.
Per beneficio di cronaca, ricordiamo le dinamiche dell’incidente. Kubica avrebbe sbattuto contro il guard rail con la parte destra della macchina, dove è seduto il navigatore, quindi la vettura si sarebbe girata andando a sbattere con il lato sinistro contro la cuspide del guard rail successivo che ha sfondato l’abitacolo prendendo in pieno il pilota, che subito dopo l’impatto è svenuto. Il polacco avrebbe poi ripreso conoscenza a tratti, senza però rendersi conto di quanto fosse accaduto.
Chiara Rainis
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