La lunga giornata è finita. Le notizie frammentarie, inesatte e a tratti orribili, ora lasciano spazio a concrete speranze circa il pieno recupero del pilota polacco, che comunque non sarà molto breve. Ma quello che di più scuote l’opinione pubblica è la decisione della direzione gara di riprendere la corsa dopo che Kubiça era stato trasportato in ospedale dall’elicottero dei vigili del fuoco atterrato a pochi metri dalla vettura distrutta. Prova speciale accorciata e via di nuovo alle corse, come se niente fosse, dopotutto cosa sono 90 minuti per estrarre un pilota privo di conoscienza da una vettura? I media di tutto il mondo intanto guardavano all’ospedale di Genova per sapere l’esito delle ferite del pilota.
Su savonaeponente.com sono raccontate tutte le fasi della giornata e tra tutte spicca il racconto del primo pilota giunto sul posto dell’incidente di Kubiça. Mauro Moreno infatti partiva in coda al polacco, e dopo un minuto dall’impatto era sul luogo dell’incidente. Non ci ha pensato due volte Moreno a fermarsi a soccorrere il polacco assieme al suo navigatore Corrado Bonato alla vista di quelle scene terribili. Non altrettanto hanno fatto gli altri equipaggi a cui intanto era stato dato il via. Moreno racconta infatti che mentre tentavano di capire le condizioni di salute di Kubiça, e allertare telefonicamente la direzione gara per far giungere i soccorsi, gli altri piloti sfrecciassero incuranti sul luogo dell’incidente per terminare la ps.
Moreno ci è andato giù pesante: “Davanti ad una situazione simile vorrei quasi ritirarmi per sempre dalle corse. Non siamo professionisti, corriamo per divertimento, ma il comportamento di queste persone mi indigna. Non voglio più correre in mezzo a simili persone. Quando ho guardato dentro l’abitacolo della Fabia, il guardrail schiacciava il piede del pilota privo di conoscienza”. Alla ripartenza del Rally, decisione sicuramente discutibile vista la gravità della situazione e l’evolversi degli eventi, ben 23 equipaggi hanno deciso di unirsi a Moreno e Bonato e abbandonare la corsa. Sempre su savonaeponente.com si leggono i nomi di questi “piloti della domenica” che però abbandonando la corsa hanno dimostrato di avere un cuore fuori dal comune.
Marco Borgo
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