150° – L’italia Nei Rally – Pt.2

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Nel frattempo la FIA incomincia a investire su questa specialità che si dimostra sempre più spettacolare e anche molto redditizia. Nell’aria si fiuta qualche cambiamento che segnerà drasticamente la storia del rallysmo.

Le Mostruose Gruppo B. Non è un caso che abbia usato la iniziale maiuscola. Indomabili Mostri da 600 CV guidati anzi, domati come cavalli imbizzarriti in strade di tutti i giorni. Hanno reso il rally lo sport più bello, spettacolare e seguito del mondo negli anni 80. Un qualcosa di magico, fantastico, terribile.

La Lancia è ancora una spanna sopra tutti. Mentre l’Audi porta nelle corse la prima 4×4, la Lancia crea la 037 chiamata anche Lancia Rally. Non è un nome a caso ma azzeccatissimo, La 037 oltre ad essere una fantastica vettura con un desing davvero aggressivo, è una vettura costruita solamente per fare, Rally. Infatti la versione stradale differisce ben poco dalla versione da competizione. La Lancia, nonostante la mancanza della potenza dell’Audi e con trazione posteriore, riesce comunque a difendersi grazie alla sua grande agilità, guidabilità (che la vettura tedesca neanche conosce) ed enorme esperienza del team Lancia. Il mondiale 1983 fu ben aperto, ma lo vinse comunque la Lancia con grande grinta e determinazione al suo esordio. Ma la casa italiana sapeva bene che il futuro erano le quattro ruote motrici.

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Bisognerà aspettare solo 3 anni (mentre la 037 dava fastidio a Peugeot e Audi) per vedere correre nel mondiale rally, non una vettura, non una macchina, ma LA MACCHINA. A dire il vero non è neanche una macchina è un jet a reazione. Da 0 a 100 Km/h in 2,9 secondi, e vi dirò di più. Durante una sessione di test privati nel circuito di Estoril, segnò un tempo tale che 2 settimane dopo se avesse partecipato alle qualifiche di Formula 1 sarebbe partita in 6° posizione. Il suo nome è:

Lancia Delta S4.

Una vettura che non ha bisogno di altre parole. Anche se non si aggiudicò il mondiale ‘86, chi conosce la storia sa bene che in realtà l’avrebbe vinto a priori. Il 1986 fu un mondiale anomalo, proprio a causa delle Gruppo B. Troppi incidenti mortali, tra cui il più significativo di Toivonen-Cresto proprio a bordo della S4 al Tour De Corse. Ritiri e abbandoni che hanno tolto punti importanti alla casa torinese. Al rally del Portogallo, dopo l’incidente di Santos con la Ford RS200 in cui piomba addosso alla folla, tutte le scuderie ufficiali si ritirarno in segno di lutto (La S4 stava dominando).Al Tour De Corse, dopo l’incidente mortale di Toivonen-Cresto il team Lancia si ritira in segno di lutto (Toivonen stava dominando). Proprio questo ennesimo incidente porta la FIA e FISA ad abolire il Gr. B e mentre la Lancia vinceva di un soffio il mondiale sulla Peugeot, la politica fece la sua parte. Jean-Marie Balestre decise a fine campionato di annullare definitivamente il Rallye di Sanremo (In cui ci furono reclami e contro reclami per la Peugeot che venne poi squalificata in classifica finale dalla gara). L’allora presidente della FIA regala cosi il mondiale ai connazionali della Peugeot (205 T16, altro mostro ma non quanto la Delta), un po come ha fatto con il famoso duello Prost-Senna dove squalificò il brasiliano e fece vincere il connazionale Prost. Ah dimenticavo la S4 aveva dominato il Rally di Sanremo.

Prendo subito la palla al balzo dal Rallye di Sanremo, per dare un’enorme elogio ai due rally che hanno rafforzato ancor di più l’immagine tricolore nel mondo dei rally. Il rally di Sanremo una gara magica che si snoda sulle scogliere liguri per poi portarsi sugli sterrati toscani e umbri e infine ritornare alla partenza con l’ultimo countdown sugli asfalti sanremesi che hanno un qualcosa di magico, associati quasi all’artistica forma delle strade di montecarlo (in fondo sono vicini di casa).

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L’altro rally è senza ombra di dubbio il Costa Smeralda, altra pietra miliare del mondiale rally, che attraversa le magiche campagne sarde e tra un salto e l’altro si possono ammirare paesaggi mozzafiato. L’unica volta in tutto l’anno in cui viene disturbata la quiete della natura indomata nel nord della Sardegna è durante il rally sterrato forse più famoso e prestigioso d’Italia. Si corre ancora nel WRC oggi chiamato Rally Italia Sardinia. Tra l’altro l’Italia nel 2011 sarà di nuovo fonte di un’importante primato, quale il ritorno della Mini, dopo secoli, nel mondiale rally che ha appunto annunciato il debutto nel WRC proprio in Sardegna.

 

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1 commento su “150° – L’italia Nei Rally – Pt.2”

  1. tanto di cappello alla lancia…ma dire che la peugeot non andava è una bugia bella e buona….anche perche i dati della potenza scatto ripresa ecc erano uguali identici….

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