La vittoria nella 59° edizione della 12 Ore di Sebring è andata a sorpresa alla Peugeot 908 HDi del team ORECA guidata da Nicolas Lapierre, Loic Duval e Olivier Panis. La squadra francese è riuscita ad avere la meglio nel finale in una battaglia a tre con la HPD ARX-01 del team Highcroft con Simon Pagenaud, David Brabham e Marino Franchitti, poi seconda, e con la Peugeot ufficiale n.8 guidata da Franck Montagny, Stephane Sarrazin e Pedro Lamy. “E’ stata una grande gara, tutto è andato molto bene“, ha detto Lapierre. “Il piano era quello di rimanere nello stesso giro del leader fino a tre o quattro ore dalla fine. A quel punto abbiamo iniziato a spingere. Siamo stati abbastanza fortunati che non è venuta fuori la safety car più quando abbiamo deciso di spingere.” L’altra Peugeot ufficiale è stata coinvolta in un incidente ad inizio gara con l’Audi n.2, che di fatto ha posto fine alle possibilità di vittoria di entrambe le vetture. L’Audi n.1 ha perso per due volte una gomma, così le due vetture tedesche hanno chiuso al quarto e quinto posto. “L’incidente con Gene ha distrutto la nostra gara e mi ha influenzato mentalmente nel mio ultimo stint. La vettura è stata in grado di andare più veloce, come Tom (Kristensen) Allan (McNish) hanno dimostrato“, ha spiegato Dindo Capello, che era alla guida dell’Audi n.2 al momento dell’incidente. “Guardando il replay dell’incidente in tv, è chiaro che non sono io il responsabile, e solo questo mi fa sentire un po’ più rilassato. Ma vedere la nostra gara sostanzialmente prima di metà gara è una cosa frustrante.”
La vittoria nella classe LMP2 è andata alla Lola-Honda del Level 5 Motorsports guidata da Luis Diaz, Ryan Hunter-Reay e Scott Tucker, che hanno preso la leadership quando la vettura dominatrice della corsa, l’ORECA-Nissan del team Signatech è stata rallentata da problemi al cambio. Nella classe GT è invece arrivata una doppietta per la BMW, con Andy Priaulx, Dirk Muller e Joey Hand che hanno preceduto la vettura gemella di Augusto Farfus, Dirk Werner e Bill Auberlen. L’auto vincente è riuscita a risalire dopo un contatto ad inizio gara con una delle Jaguar che ha causato un testacoda e la foratura di un pneumatico. “La vettura era veramente buona“, ha commentato Hand, autore anche del giro più veloce. “Quando sono salito in macchina per le prove ho pensato: ‘Questa è una macchina che può fare una grande gara.’ Quando è a posto posso andare veloce e farlo per molto tempo. Il Rahal Letterman Lanigan Racing ha lavorato molto bene e macchine sono davvero buone. Hanno fanno tutto al meglio. Le gomme Dunlop erano ottime ad ogni stint e ho avuto dei compagni di squadra ideali.” Al terzo posto ha concluso la Corvette guidata da Olivier Beretta, Antonio Garcia e Tommy Milner, davanti alla vettura gemella di Gavin/Magnussen/Westbrook e alla Ferrari dell’AF Corse di Fisichella/Bruni/Kaffer.
Marco Strazzulla
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