MELBOURNE 27.03.2011 Si riprende il gradino che aveva lasciato ad Abu Dhabi. E lo fa da campione del mondo, non solo sulla carta e sul musetto, ma anche nell’anima, nella testa, nel cuore. Ha vinto con una superiorità imbarazzante Sebastian Vettel, costruendo questo primo successo già nelle libere per poi completarlo con tanto di pole e vittoria finale. Non c’è stata storia dall’inizio alla fine, grazie alla solita super RedBull sulla quale aleggiano alcuni sospetti riguardo il modo di usare il famigerato kers.
EFFICIENZA Con questa prova di superiorità, la vettura portante la firma di Adrian Newey, ribadisce ancora una volta quanto l’efficienza aerodinamica dell’intero pacchetto vettura sia indiscutibile e imbattibile da ogni tipo di surplus energetico ottenuto con la pressione del magic botton. Ma per quanto sia performante e superiore alla concorrenza, la vettura dei bibitari non è riuscita a cogliere la prima doppietta stagione, complici dei problemi al telaio che hanno limitato le prestazioni di Webber. A detta di Helmut Marko, infatti, tale malfunzionamento ha peggiorato l’usura degli pneumatici montati sulla vettura dell’australiano. Ad ogni modo, quest’ultimo non è certo esente da colpe. Già in qualifica il distacco da Vettel era eccessivo.
GOMME E a proposito di usura gomme, oggi la principale incognita era rappresentata dal consumo delle nuove PZERO. I pronostici nel pre-gara non promettevano grandi tenute, ma il responso della pista è stato tutt’altro. Due cambi gomme a testa per i piloti giunti e podio, addirittura uno per il rookie Sergio Perez, grande interprete nella gestione degli pneumatici. La sensibilità del pilota risulterà quindi fondamentale nelle gare a venire per poter impostare una corretta strategia.
NOVITÀ L’altra incognita tanto attesa, rappresentata dall’ala mobile posteriore, sembra esser stata ben sfruttata dai piloti. Sulle strade dell’Albert Park l’altro magic botton poteva esser premuto soltanto lungo rettifilo principale, ed è proprio lì che si son visti alcuni sorpassi. Quello dell’ala mobile resta comunque un concetto difficile da digerire. Sono infatti i commissari a decidere dove, come e quando attivare detta ala, il che priva il pilota di una certa libertà. Mettendo comunque da parte queste considerazioni filosofiche, in una gara tranquilla come quella odierna i risultati della sperimentazione non potevano essere che positivi.
IMPRESSIONI Ancora una volta i pronostici continuano ad esser rispettati su grosse linee. La trasferta australiana, oltre alla superiotià della RedBull, ha messo in evidenza il recupero della McLaren, dopo gli scarsi risultati ottenuti negli ultimi test. Risultati opposti, invece, in casa Mercedes. Tralasciando il doppio ritiro, la vettura non si è mostrata così performante come preannunciato. In qualifica la stella a tre punte deve ancora migliorare sul giro lanciato, mentre in gara si è notato un passo non certo sopra la media.
Ottima anche la crescita della Lotus Renault, a podio con uno straordinario Petrov. Chissà con Kubica dove sarebbe potuta arrivare la vettura nero-oro, ma questa prima uscita identifica il team di Gerard Lopez come possibile outsider.
In casa Ferrari, invece, sembrano non aver perso il vizio di auto ledersi. Alonso è sì stato sfortunato allo start, ma è riuscito a rimontare fino al quarto posto da grande campione. Massa, dopo un’ottima partenza, ha puntato su una strategia sbagliata cosa che lo ha declassato in nona piazza. Ad ogni modo il passo gara della rossa continua ad essere entusiasmante, contrariamente ai risultati ottenuti sul giro lanciato.
Valerio Lo Muzzo
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