Così come Franchitti ha dominato nel primo appuntamento stagionale a St. Petersburg, comandando dall’inizio alla fine nonostante i numerosi restart, anche Will Power (Penske) ha messo in atto una prova di forza facendo capire ancora una volta che quest’anno è lui il candidato numero uno alla conquista del titolo, nonostante gli avversari non restino lì a guardare. A partire da Scott Dixon (Ganassi), sempre veloce ed intelligente, che non ha preso alcun rischio inutile e ha portato un bel po’ di punti in cascina concludendo in seconda posizione. Completa il podio Dario Franchitti (Ganassi), di sicuro non stratosferico come nella prima gara ma sempre lì a tenere d’occhio i battistrada.
Chi ha qualcosa da recriminare è sicuramente Ryan Briscoe, a lungo in zona podio e successivamente invischiato nel gruppo, costretto al ritiro a causa di un duro contatto con Hunter Reay. Purtroppo non si è confermata Simona De Silvestro, sempre ottima nei corpo a corpo ma mai in grado di avvicinarsi alle posizioni che contano. Ottimo debutto per Pagenaud, nono al traguardo, che non ha mostrato nessun timore referenziale nei confronti dei colleghi più esperti mentre il suo connazionale Bourdais è sembrato lo spettro del pilota che a metà anni duemila ha vinto tutto quello che c’era da vincere nella Champ Car.
Numerosi gli incidenti e i contatti che hanno causato vai ingressi della pace car e che ancora una volta hanno sollevato dei dubbi sulla nuova procedura di partenza lanciata. Il più spettacolare di tutti è stato il fuoripista di Mike Conway che, dopo una breve fase di neutralizzazione, nelle fasi concitate della ripartenza è stato toccato in piena accelerazione dalla compagna di squadra Danica Patrick ed è andato ad impattare contro le barriere esterne alla curva 3, fortunatamente nessuna conseguenza per lui. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo.
LA CRONACA – Al via scatta bene Power che mantiene la prima posizione seguito da Briscoe e Dixon, ma a dare spettacolo è soprattutto Tony Kanaan che dalla dodicesima fila guadagna circa sei posizioni nel primo giro. Nel frattempo pericoloso testacoda di Hinchcliffe che fortunatamente non viene centrato da nessuno mentre Matos viene toccato da Hildebrand e la sua vettura resta ferma in pista, poco dopo riuscirà a ripartire ma è necessario l’ingresso della pace car. La vettura di sicurezza rientra al quarto giro e le vetture sperimentano anche su questa pista la nuova procedura di partenza lanciata, a farne le spese sono Castroneves e Jakes che escono subito alla prima curva.
La corsa procede regolare con i tre piloti australi sempre nelle prime tre posizioni. Il primo colpo di scena avviene al 26° giro quando un arrembante Sato sorpassa di forza Rahal alla curva 4, il giro successivo ci prova anche con Castroneves ma urta il pilota brasiliano a va in testacoda perdendo tre posizioni. Poco dopo Saavedra rallenta a causa di noie meccaniche mentre inizia il valzer dei pit-stop, il primo a fermarsi è Briscoe.
Al termine delle soste le posizioni di testa restano le medesime, con Power primo davanti a Briscoe e Dixon, poi Servia e Franchitti. Rahal attacca Hildebrand e lo manda in testacoda ma poco dopo è Tagliani a girarsi alla penultima curva causando il secondo ingresso della safety car. Al restar Briscoe perde posizioni e si ritrova quinto, alle sue spalle contatto multiplo tra Hinchcliffe, Viso, Kimball e Simona De Silvestro con i primi due costretti al ritiro. Non appena rientra la pace car il gruppo si sgrana negli spettacolari saliscendi del circuito dell’Alabama, le vetture sono vicinissime e questa volta è Conway a pagare pegno. Il pilota inglese, protagonista di uno spettacolare incidente nell’ultima 500 miglia di Indianapolis, vola fuori picchiando duro contro le barriere, esce incolume dalla sua monoposto ma appare abbastanza stordito. Wilson e Sato rientrano ai box con le vetture leggermente danneggiate.
Alla nuova ripartenza Briscoe si riporta in quarta posizione seguito da Marco Andretti mentre alle loro spalle Hunter Reay passa Servia e poco dopo anche il nipote del grande Mario, leggero fuori pista per la Partick che in ogni caso un paio di giri dopo sopravanza Castroneves. Il sempre più arrembante Hunter Reay al 58° attacca con decisione Briscoe alla curva 6 colpendo duramente il pilota australiano che deve ritirarsi, nuova situazione di caution e in molti ne approfittano per il pit stop. Power comanda sempre su Dixon mentre la sorprendente Danica Patrick si ritrova terza grazie ad un celere cambio gomme e refuel da parte dei meccanici dell’Andretti Motorsport.
Nuova ripartenza, nuovo incidente: questa volta sono Matos e Wilson ad entrare in contatto con l’inglese costretto al ritiro con una sospensione ko, nel frattempo la Patrick perde due posizioni a favore del compagno di squadra Andretti e di Franchitti, torna in pista la vettura di sicurezza. Al restart Dixon tallona il leader Power mentre Pagenaud guadagna posizioni e Kanaan sorpassa Castroneves all’esterno della curva 2. al 77° giro lotta tutta al femminile tra Danica Patrick e Simona De Silvestro con l’italo-svizzera che beffa la rivale alla curva 4 e conquista la decima posizione, ne approfitta anche Kimball. Gli ultimi dieci giri scorrono tranquilli, con Power che controllo Dixon e va ad aggiudicarsi la gara, completa il podio Dario Franchitti.
Barber Motorsport, classifica finale:
1 | Will Power – Penske – 90 giri |
2 | Scott Dixon – Ganassi – 3″382 |
3 | Dario Franchitti – Ganassi – 15″524 |
4 | Marco Andretti – Andretti – 28″960 |
5 | Oriol Servia – Newman/Haas – 29″881 |
6 | Tony Kanaan – KV Lotus – 30″385 |
7 | Helio Castroneves – Penske – 30″780. |
8 | Simon Pagenaud – Dreyer&Reinbold – 31″209 |
9 | Simona De Silvestro – HVM – 32″581 |
10 | Charlie Kimball – Ganassi – 35″003 |
11 | Sebastien Bourdais – Coyne – 35″988 |
12 | Vitor Meira – Foyt – 42″644 |
13 | JR Hildebrand – Panther – 44″295 |
14 | Ryan Hunter Reay – Andretti – 1’00″742. |
15 | Alex Tagliani – Schmidt – 1’10″687 |
16 | Takuma Sato – KV Lotus – 1’12″171 |
17 | Danica Patrick – Andretti – 1 giro |
18 | Graham Rahal – Ganassi – 2 giri |
Ritirati | |
Justin Wilson | |
Raphael Matos | |
Ryan Briscoe | |
Mike Conway | |
Ernesto Viso | |
James Hinchcliffe | |
James Jakes. | |
Sebastian Saavedra |
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