Dan Wheldon ha vinto la sua seconda 500 Miglia di Indianapolis in un finale che ha dell’incredibile: il rookie JR Hildebrand, in testa da tre giri, finisce a muro all’ultima curva. Il pilota americano riesce comunque a giungere al traguardo classificandosi al secondo posto, davanti al connazionale Graham Rahal. Per il Bryan Herta Autosport, che non corre tutta la stagione della IZOD IndyCar Series ma solo questa gara, si tratta della prima vittoria alla seconda partecipazione alla 500 Miglia di Indianapolis; mentre per il Panther Racing è il quarto secondo posto consecutivo.
Al via, il polesitter Alex Tagliani parte male e scivola dalla prima alla terza posizione, facendosi passare da Scott Dixon e Oriol Servia. Il pilota canadese risale però velocemente e si riporta in testa all’ottavo giro. Dietro risale forte Dario Franchitti che si porta rapidamente dal nono al quarto posto. Takuma Sato diviene il primo ritirato della gara quando finisce a muro al giro 21, mentre si trovava al decimo posto. In precedenza sia Simona De Silvestro (HVM) che Paul Tracy (Dreyer&Reinbold) avevano perso diversi giri ai box per aver toccato il muro. In regime di caution, tutti i piloti ne approfittano per effettuare il primo pit stop, che si rivela disastroso per Will Power che perde un pneumatico e si deve fare tutto un giro su tre ruote. Al restart i due piloti di Ganassi si portano in testa, con Dixon davanti a Franchitti, Tagliani, Wheldon e Townsend Bell, mentre dietro continuano i problemi per il Team Penske e l’Andretti Autosport, che non hanno neanche un pilota nella top 10. Chi riesce a rimontare invece è Tony Kanaan, che si riporta nella top 10. Al giro 28 finisce a muro anche il secondo pilota del Lotus/KV EJ Viso, ed escono nuovamente le bandiere gialle. Al restart Tagliani riprende la leadership per un giro, prima di cederla nuovamente a Dixon e scendere al quarto posto, dietro anche a Franchitti e Wheldon. Kanaan supera invece Vitor Meira, Servia e Ed Carpenter e si porta al sesto posto. Al giro 61 inizia una nuova fase di pit stop. Proprio uscendo dal proprio pit, Jay Howard perde una ruota e finisce a muro, provocando la terza caution della gara. Al restart Franchitti è in testa davanti a Dixon, Wheldon, Tagliani e Bell, mentre Hildebrand sale al sesto posto e Kanaan scivola oltre il ventesimo posto avendo mancato la propria piazzola di sosta. Il pilota neozelandese dopo pochi giri sale in testa e guadagna presto un paio di secondi. Attorno al giro 100 inizia una nuova fase di pit stop, che porta brevemente in testa Hildebrand. Al giro 103 finisce a muro un altro rookie, James Hinchcliffe.
Al restart Franchitti è in testa davanti a Servia e Marco Andretti, risalito grazie a pit stop azzeccati. Al giro 112, approfittando delle difficoltà di doppiaggio ad Helio Castroneves (mai in gara), Servia prende la testa della corsa, per lasciarla nuovamente a Franchitti al giro 129. Il polesitter Tagliani comincia a rallentare, a causa di un problema ad una sospensione. La nuova fase di pit stop fila liscia, e Franchitti accumula una decina di secondi di vantaggio sul compagno di squadra Dixon. Al giro 148 Tagliani tocca il muro, rompe la sospensione anteriore destra e causa una nuova interruzione. Andretti, Bell, Briscoe, Baguette, tutti nella top 10, e altri piloti ne approfittano per una nuova sosta ai box. Al restart il protagonista è Rahal, che supera Dixon e sale al terzo posto dietro Franchitti e Servia. Dopo un paio di giri un nuovo incidente, tra Bell e Briscoe, provoca una nuova caution. Alcuni piloti si fermano ai box, come Danica Patrick, Carpenter, Andretti, Baguette, Kimball. Un giro prima del restart, Ganassi opta per far rientrare Franchitti al pit a 36 giri dalla fine, e la stessa cosa fa Hildebrand. Al restart Rahal si porta in testa davanti a Servia, Dixon, Tomas Scheckter e Kanaan. In un paio di giri Dixon e Kanaan si portano ai primi due posti, ma entrambi non possono arrivare fino alla fine e devono fermarsi al pit a 17 giri dalla fine. In testa così si porta la Patrick, che però deve rallentare fino a lasciare la leadership a Baguette e fermarsi ai box. Anche la leadership di Baguette dura pochi giri, prima di doversi a sua volta fermare per un rabbocco a tre giri dalla fine lasciando la testa della corsa ad Hildebrand, che inizia in testa l’ultimo giro. Le prime tre curve vanno bene, poi all’ultima il pilota del Panther Racing giunge su Kimball, che procede lentamente, e nel tentativo di doppiarlo si sposta verso l’esterno, andando sullo sporco e finendo a muro. La vettura dell’americano striscia contro il muro verso il traguardo ma viene superata a pochi metri dall’arrivo da quella di Wheldon, che all’ultimo giro aveva superato Dixon, che invece scivola al quinto posto. Rahal e Kanaan completano la top 5. Dietro Dixon si piazzano Servia, Baguette, Scheckter, Andretti e la Patrick. Franchitti si deve fermare ai box all’ultimo giro e chiude dodicesimo, alle spalle anche di Carpenter.
Marco Strazzulla
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