a cura di Marco Borgo
Come previsto, Romain Grosjean non ci ha messo molto ad intascare anche il titolo della main series, in un inizio di week end per certi versi incredibile. Gli avversari del francese hanno ancora una volta fatto grossi favori al pilota che gravita nell’orbita della Renault. Pic, forte in qualifica, è stato retrocesso e ha finito la sua gara all’inizio del secondo giro contro Razia. Van der Garde che partiva dalle retrovie ha giocato all’autoscontro (per carità, riconosciamo le proibitive condizioni in cui si è corso ieri!). Bianchi ha solo badato a non commettere errori, ma la sua lotta per il campionato era già conclusa da un pezzo. Vietoris invece non aveva nulla da perdere e ha anzi colto una vittoria che sicuramente ricorderà a lungo. Sentiamo dunque le dichiarazioni dei protagonisti al termine di gara 1:
Christian Vietoris: “Finalmente ho colto la mia prima vittoria stagionale. Oggi ero molto consistente anche se è stata molto dura. Dietro la safety car era difficile tenere alte le temperature del motore, perchè come si è visto molte vetture siano andate in safety mode*. Io dietro la safety car ho usato moltissimo le prime due marce. Più difficile ancora era rimanere in pista a causa dell’acqua. Partire dalla pole in simili condizioni è stato certamente un grosso vantaggio. Stiamo avendo una seconda parte di stagione esaltante, e di questo va dato molto merito al team.”
Jules Bianchi: “E’ stata una gara molto importante per me e la mia posizione di campionato. Ora infatti sono terzo in classifica, ma non è stato certo facile. Avevamo un passo migliore sull’asciutto, poi sotto l’acqua tutto era più difficile, e la visibilità veramente pessima. In entrambe le condizioni avrei voluto passare Christian, ma mi sono limitato a tenere il suo ritmo. Romain infatti era dietro di me ma matematicamente campione. Non avrebbe mai rischiato in simili condizioni!
La difficoltà maggiore è stata quella di gestire le temperature del motore per tutti quei giri dietro la safety car. Quando scendi di soli 7 gradi il motore va in protezione. Ora puntiamo a finire bene la stagione. Sarebbe fantastico riuscire a finire in seconda posizione. Già in gara 2 potremmo arrivare nuovamente a podio, perché qui tutto è possibile.”
Romain Grosjean: “Avevamo l’occasione di chiudere la partita in anticipo e ci siamo riusciti. Siamo stati bravi però ad azzeccare le nostre scelte. Al via sono partito bene ed ero in terza posizione. Lì ho dovuto solo attendere l’eventuale arrivo della pioggia, che non si è fatta certo desiderare. Ho pensato più che altro ad amministrare le gomme in modo da entrare ai box per montare gomme da bagnato e non un nuovo set di slick perché le vecchie erano finite. Non è stata una gara fantastica, ma a volte essere cauti premia.
Quando la gara è ripartita all’ultimo giro, lo confesso, ero teso. C’era molta acqua in pista e non riuscivo a vedere bene dove Jules fosse. Controllavo ogni cosa sulla macchina purché mi facesse stare tranquillo. Dovevo solo finire il giro e sotto alla bandiera a scacchi sarei stato campione. Ma guardavo gli specchietti ad ogni frenata con il terrore che qualcuno dietro perdesse la vettura e mi finisse addosso!
Ora che ho fatto mio il campionato sono felicissimo! E’ stata una stagione molto difficile, con un alto livello di team e piloti. Certo, all’inizio della stagione il team DAMS non era il top dei top, ma la loro mentalità aperta ha giocato a nostro favore. Mi hanno ascoltato molto. Abbiamo riportato insieme la DAMS davanti a tutti. Ad inizio stagione il mio management mi diceva di fare del mio meglio, ma io solo una cosa avevo in mente: vincere il titolo. Abbiamo dovuto lavorare molto. Alla fine della passata stagione al top c’erano ART, Barwa Addax e iSport, ma da quest’anno con la nuova macchina e le nuove gomme era tutto nuovo per tutti quanti. Ad Abu Dhabi infatti ci siamo persi, mentre già da Imola siamo ritornati davanti, e questo mi è valso il titolo della GP2 Asia.
L’anno più difficile per me è stato il 2009. Prima di allora tutto era andato sempre per il verso giusto, ero nel team giusto al momento giusto. Col team SG Formula sono stato campione di Formula renault 2.0. Col team ART ho vinto la F3. Alla prima stagione di GP2 ho finito in quarta posizione, e sono entrato in F1 al momento sbagliato. Alla fine è servito molto anche quello. Sono passato a gareggiare dal FIA GT all’AutoGP fino a ritornare in GP2. Mi sono messo molta pressione, perchè non avrei avuto altre chance. Visto che quasi tutti gli ex campioni di GP2 ora sono in F1, sto cercando un ottima sistemazione per il 2012.”
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safety mode: a causa dell’abbassamento delle temperature esterne dovute alla grande quantità di pioggia, nonchè al brusco rallentamento di marcia dei piloti (da 2′ al giro sono scesi a 4′), le temperature del motore sono scese al di sotto delle soglie minime di funzionamento. Per evitare danni al motore (che è sempre la voce più importante tra i costi di un team) le centraline hanno attivato il safety mode, ovvero un sistema che blocca la macchina consentendole solo di proseguire a bassa velocità, evitando che si possa danneggiare il motore stesso. Quando i parametri ritornano ottimali il safety mode si disattiva e la macchina si sblocca.
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