di Enrica Manes
Un fine settimana decisivo quello di Monza per la stagione della Gp3, con cinque pretendenti al titolo e una lotta serata che nel corso dell’anno si è profilata con una insolita alternanza di nomi e di protagonisti, alternanza fino a Valencia quando con il podio in gara2 il finlandese Valteri Bottas ha messo a segno la prima zampata decisiva in una stagione che non era certo partita con i migliori auspici ma che aveva visto la LotusART quasi in affanno e che di fatto aveva da allora cominciato a profilarsi in tutt’altra maniera.
Da Valencia il primo guizzo e poi le prestazioni del duo Calado-Bottas si sono esaltate sui circuiti dell’Hungaroring e di Hockenheim sotto la pioggia, per culminare nella grandiosa vittoria di Spa e portare il pilota finlandese dritto in testa al campionato.
Ad attenderlo a Monza proprio il compagno di squadra, l’inglese James Calado, primo avversario in una corsa ai punti che li vedeva distanziati di sole cinque lunghezze, ma Valtteri nonostante una qualifica che non era partita sotto i migliori auspici, ha saputo sfruttare una partenza bruciante per mettersi di fatto alla testa del gruppo in una manciata di curve.
Una cronaca elettrizzante quella di gara1 che ha messo in luce in maniera lampante e definitiva lo spiccato talento del pilota finlandese, quel ventunenne di Nastola bi campione europeo nei master di Zandvoort che ha bruciato tutti alla partenza e da quinto, passando in mezzo ad Haryanto ed Evans ha ingaggiato la battaglia con Muller per la seconda posizione, quindi con il poleman Quaife-Hobbs. Una furia scatenata quella di Bottas che ha duellato a stretto contatto con gli avversari, sorpasso dopo sorpasso, alla prima variante, alla Ascari, di potenza pura e con una precisione millimetrica, senza alcuna sbavatura. Scia, esterno, giù il pedale, via. La rimonta trionfale di Valtteri che si involava verso la vittoria, gli avversari messi dietro, la distanza siderale fra lui, la testa , e il gruppone mentre alle sue spalle Calado, che risaliva con altrettanta foga, provava ancora una volta l’affondo, fino alla fine.
Valtteri, il campione, non ha lasciato passare nessuno e l’inno finlandese è risuonato sul podio nella sera monzese, riportando alla memoria ricordi, passioni, brividi.
Valteri Bottas, campione.
Un campione che non ha mollato nemmeno in gara2 quando avrebbe potuto amministrare con maestosa calma il suo titolo limitandosi ad una parata nelle posizioni ai piedi del podio. Ma la fame di vittoria splende negli occhi dei campioni e Valteri ha osato tutto anche in gara2. Da ottavo a quarto in un solo giro, in lotta serrata per la terza posizione, viene fermato alla Ascari da un Daly che nel traffico frena all’improvviso; un contatto che a Valtteri vale il drive through e consegna la vittoria di gara a DaCosta dopo le uscite illustri di Evans e Melker, nomi che fino a poche gare prima erano in lizza per il titolo di categoria.
Brividi e delusioni infine per Calado che commette un errore fatale nel finale e che lo porta a dire addio ad una prestazione che fino alla fine lo aveva visto protagonista. Sul podio con DaCosta, Haryanto e Muller che si toglie una soddisfazione dopo una buona stagione e un buon fine settimana italiano.
così le classifiche:
gara1
1 – Valtteri Bottas – Lotus ART – 16 giri 30’03″132
2 – James Calado – Lotus ART – 0″378
3 – Rio Haryanto – Manor – 1″513
4 – Nico Muller – Jenzer – 2″121
5 – Simon Trummer – MW Arden – 4″297
6 – Conor Daly – Carlin – 4″375
7 – Antonio Felix Da Costa – Status – 4″816.
8 – Mitch Evans – MW Arden – 5″937
9 – Nigel Melker – RSC Mucke – 5″986
10 – Richie Stanaway – Lotus ART – 8″572
11 – Callum MacLeod – Carlin – 12″435
12 – Michael Christensen – RSC Mucke – 12″879
13 – Leonardo Cordeiro – Carlin – 13″228
14 – Thomas Hylkema – Tech 1 – 17″131.
15 – Daniel Mancinelli – RSC Mucke – 17″307
16 – Christopher Hurni – Jenzer – 24″474
17 – Gabby Chaves – Addax – 25″215
18 – Lewis Williamson – MW Arden – 25″941
19 – Marlon Stockinger – Atech CRS – 38″993
20 – Matias Laine – Manor – 40″122
giro veloce: Rio Haryanto 1’45″194
ritiri
0 giri – Maxim Zimin
0 giri – Vittorio Ghirelli
0 giri – Zoel Amberg
2° giro – Ivan Lukashevich
8° giro – Tamas Pal Kiss
9° giro – Nick Yelloly
10° giro – Adrian Quaife Hobbs
13° giro – Tom Dillmann
14° giro – Aaro Vainio
15° giro – Alexander Sims
In campionato
1.Bottas 62; 2.Calado 55; 3.Melker 38; 4.Quaife-Hobbs 35; 5.Sims 34; 6.Muller 32; 7.Williamson 31; 8.Evans 29; 9.Haryanto 26; 10.Caldarelli 20.
gara2
1 – Antonio Felix Da Costa – Status – 16 giri 28’28″320
2 – Rio Haryanto – Manor – 0″720
3 – Nico Muller – Jenzer – 1″208
4 – Simon Trummer – MW Arden – 1″935
5 – Callum MacLeod – Carlin – 2″308
6 – Adrian Quaife Hobbs – Manor – 6”235
7 – Gabby Chaves – Addax – 7″027.
8 – Aaro Vainio – Tech 1 – 7”599
9 – Tom Dillmann – Addax – 9”949
10 – Lewis Williamson – MW Arden – 10″128
11 – Michael Christensen – RSC Mucke – 10″699
12 – Tamas Pal Kiss – Tech 1 – 11”320
13 – Marlon Stockinger – Atech CRS – 11″426
14 – James Calado – Lotus ART – 20″397 *
15 – Daniel Mancinelli – RSC Mucke – 23″506.
16 – Maxim Zimin – Jenzer – 39”759
17 – Valtteri Bottas – Lotus ART – 42″707
18 – Vittorio Ghirelli – Addax – 1’04”588
19 – Richie Stanaway – Lotus ART – 1’05″428
20 – Christopher Hurni – Jenzer – 1’34″972
Giro veloce: Valtteri Bottas 1’45″194
ritiri
13° giro – Mitch Evans
9° giro – Nigel Melker
9° giro – Nick Yelloly
6° giro – Leonardo Cordeiro
5° giro – Matias Laine
3° giro – Zoel Amberg
3° giro – Ivan Lukashevich
1° giro – Alexander Sims
1° giro – Thomas Hylkema
0 giri – Conor Daly
* penalità 20”
La classifica finale di campionato
1. Bottas 62 punti; 2. Calado 55; 3. Melker 38; 4. Muller e Quaife-Hobbs 36; 6. Sims 34; 7. Haryanto e Williamson 31; 9. Evans 29; 10. Caldarelli 20
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