Un’incredibile vicenda ha visto protagonista sabato scorso Dani Pedrosa. Il pilota spagnolo infatti è stato uno dei 21 arrestati dalla Guardia Civil di Valencia con l’accusa di falso in atto pubblico mentre si trovava al Politecnico della città a svolgere l’esame per la patente nautica.
Paula Sánchez de León, delegato del Governo, non ha fornito molti dettagli sulle identità, ma ha precisato che quattro erano i capi della truffa e si occupavano di suggerire tramite auricolare la risposte giuste ad almeno dieci dei fermati, tra cui Pedrosa, colto in flagrante con il cosiddetto “pinganillo” nell’orecchio. Ancora sconosciute le modalità di trafugamento dei documenti secretati e sotto vigilanza della Consejería de Infraestructuras, Territorio y Medio Ambiente.
Dani, rilasciato in giornata, ha subito voluto dare una spiegazione formale a questo suo gesto, “Chiedo scusa ai fan e a chi crede in me per l’accaduto. Ho sbagliato dando ascolto a cattivi consigli. Spero di aver imparato la lezione. Ora voglio guardare avanti, sono un pilota di moto e questo fine settimana riparte il Mondiale in Qatar, quindi voglio concentrarmi esclusivamente sulla gara di domenica”.
Chiara Rainis
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