Il Circus è tornato in Europa con una gara soprendente ed un nuovo vincitore, il quinto in cinque gare, continuando a scrivere la trama incerta di questo mondiale sempre più sorprendente e sempre più decisiso dal fattore P di Pirelli. Abbiamo visto tanto in Spagna, a partire dalle innovazioni tecniche che hanno permesso alla Williams di Maldonado di tornare alla vittoria dopo un periodo di magre lungo otto anni. Torna quindi la nostra rubrica che nel solito modo giudicherà gli elementi essenziali di questo gran premio. “Da 0 a 10”, capitolo 5: Spagna.
VOTO 0 AL TEAM MCLAREN
Siamo cattivi. Cattivissimi. Ma sinceramente dal team che finora ha mostrato di essere il più forte sia in qualifica che in gara non ci aspettavamo questa serie di errori al punto di non vederli primeggiare nelle classifiche iridate. Hamilton avrebbe probabilmente vinto a mani basse, ma l’errore sul carburante in qualifica è costato tanto sia al pilota che al team. In più gli errori al box non sono ancora stati limati del tutto, ed in un campionato così equilibrato come questo le imprecisioni prima o poi si pagano. Eppure tanto.
DISTRATTO
VOTO 1 A MICHAEL SCHUMACHER
Non c’è pace per Michael che, dopo un inizio di stagione più che sfortunato, colleziona un altro ritiro, ma stavolta per causa sua. Il tamponamento a Senna è violento e nelle dichiarazioni ufficiali il tedesco rimprovera il brasiliano per aver cambiato traiettoria improvvisamente. Potrebbe anche esser vero, ma in F1 questo è più che normale e certi errori andrebbero evitati soprattutto da un veterano. A tal motivo i commissari lo puniscono: sconterà cinque posizioni sulla griglia di Monetecarlo. La voglia di correre e di lottare non sembra esser passata a Schumacher e certe reazioni lo dimostrano. D’altronde avere solo due punti in classifica iridata non lo conforta.
PREOCCUPATO
VOTO 2 A FELIPE MASSA
Continua il periodo no per Calimero e non sembra volerne uscire. Aveva cominciato bene il brasiliano, poi, complice una penalità rimediata per non aver rispettato le bandiere gialle, la sua Ferrari è indietreggiata sempre più fino al sedicesimo posto. Vuoi la penalità, vuoi le motivazioni mancanti, vuoi un compagno di squadra ingombrante, per il buon Felipe il 2012 sarà l’ultima stagione in rosso. Si spera comunque in un riscatto d’orgoglio.
DEMOTIVATO
VOTO 3 A MARK WEBBER
Se le cose in RedBull vanno male lui non riesce a trovare il modo giusto per risalire la china. Il week-end di Mark è letteralmente da cancellare. Male in qualifica, nessun punto in gara. Saranno mica riapparsi i fantasmi dopo la prima vittoria di Vettel? Speriamo di no.
RIMANDATO
VOTO 4 A JENSON BUTTON
Si potrebbe facilmente dire: vedi sopra. Ma dov’è finito il Button dello scorso anno? Anche lui resta fuori dall’ultima qualifica ed in gara chiude dietro Hamilton che è partito addirittura dall’ultima piazza. Sembra mancare un po’ di cinismo a Jenson, ma conoscendolo potrebbe tornare da un momento all’altro.
OPACO
VOTO 5 ALLE PZERO PIRELLI
Ed eccoci al nocciolo della F1 odiera: gli pneumatici, punto di sfogo per ogni team e grande delusione per i puristi di questo sport. Il fatto di aver visto cinque vincitori in altrettante gare la dice lunga, e le gomme dal superdegrado sono più volte il motivo che spiega tutto. In Ferrari non si capisce come mai con una vettura poco performante è in testa al mondiale, così come lo pensano in casa RedBull. La vera e grossa incognita di questa F1 continua a fare il bello ed il cattivo tempo, e lo scorso weekend Schumacher ha lamentato il fatto che oggi si corre per risparmiare gli pneumatici piuttosto che fare la prestazione. Contestabile o meno questa F1 finora sta regalando un mondiale equilibrato, ma siam certi che i valori in campo siano davvero tali? La verità ta nel mezzo, quindi voto 5.
ENIGMA
VOTO 6 A SEBASTIAN VETTEL
Non splende, ma quanto meno conserva la leadership. Rimedia una penalità come Massa per non aver rallentanto in zona bandiere gialle, ma poi si riprende e porta a casa quei punti necessari per non perdere il primato adesso in conpartecipazione con Alonso. Poteva far meglio e chiudere ai margini del podio, ma le disattenzioni si pagano.
SUPERFICIALE
VOTO 7 A KAMUI KOBAYASHI
Con la Sauber è tra coloro che interpretano meglio gli pneumatici, e con la vettura sponsorizzata Chelsea F.C., dopo aver rinunciato alla qualifica per le ormai note vicende del risparmio delle gomme, risale dalla decima alla quinta piazza in modo egregio. Ormai no è più una sorpresa.
CONSERVATIVO
VOTO 8 A KIMI RAIKKONEN E LEWIS HAMILTON
Entrambi pagano delle scelte poco felici del team. Il finnico ritarda fin troppo la terza sosta e chiude ad appena sei decimi da un Alonso in crisi di gomme. L’inglese, invece, dopo aver ottenuto una superpole al sabato è stato costretto a partire dalle retrovie poiché sulla sua McLaren c’era meno benzina del previsto. Il primo chiude podio, l’altro è autore di una grande rimonta che lo fa risalire in ottava piazza. Altri commenti risultano superflui.
INCOMMENSURABILI
VOTO 9 A FERNANDO ALONSO
E’ il collante, l’attore, la prima donna della Ferrari, e lui ripaga la rossa ed i suoi fan con una grande prestazione e con un secondo posto insperato. Per dritto o per rovescio è sempre lì Fernando, come il Filippo Inzaghi della situazione pronto a cogliere l’attimo giusto, come quello perso dall’insperto Maldonado in partenza. Paga, invece, l’attimo perso dietro Pic (peraltro punito per non aver favorito il doppiaggio) mentre il venezuelano tirava fuori il cappello dal cilindro con un giro super. Alla fine fa buon viso a cattivo gioco, ma sappiamo tutti quanto gli sarebbe piaciuto chiudere primo davanti ai propri tifosi.
LUPIN
VOTO 10 A PASTOR MALDONADO
La prima vittoria non può esser da meno, seppur la penalità inflitta ad Hamilton lo abbia favorito e non poco. Ciò non toglie che il venezuelano ha gestito alla grande la gara, come se fosse un veterano, partenza esclusa. Sì, perchè proprio lì ha perso la prima posizione, ma poi ha saputo riguadagnarla e diferderla con stile dal ritorno dell’Alonso Furioso. Dopo alcuni episodi sfortunati il buon Pastor fa felice il suo sponsor e la gente del suo paese, al punto che domenica è stata festa nazionale in Venezuela. Cosa non fa fare la Formula 1.
DECISO
Valerio Lo Muzzo
Share this content: