Ha riservato tante sorprese il Gran Premio d’Europa corso in quel di Valencia, non solo in ottica gara, ma anche, e soprattutto, in ottica mondiale. L’ha spuntata Alonso al termine di una gara da cosamidicimai, credi e spera, si salvi chi può. Poi, sul podio, è stato un trionfo rosso. Precisamente rosso presente, rosso passato ed il rosso dei miracoli, con la compartecipazione di Andrea Stella a presenziare per l’Italia. Ci siamo certamente diverti nell’osservare una gara da tutti contro tutto, ma quest’anno la concorrenza è più agguerrita che mai. Da agguerriti anche noi proveremo a stilare una classifica, il nostro ordine d’arrivo, ormai classico e ben conosciuto. “Da 0 a 10”, capitolo 8: Europa.
VOTO 0 AI MECCANICI MCLAREN
“Come prima, più di prima…sbaglierò” intonerebbe Domenico Modugno ai giorni nostri. In casa McLaren continua così il momento no che costa punti preziosi a Lewis Hamilton, ancora una volta colpito dalla maledizione dell’avvitamento complicato. Col senno di poi l’inglese avrebbe potuto vincere, ma i punti persi in pitlane cominciano davvero a pesare tanto.
FANTOZZIANI
VOTO 1 A PASTOR MALDONADO
Appena sente fiuto di sorpasso il venezuelano non ci pensa due volte. E fa male. Hamilton è in vistosissima difficoltà con le gomme, Schumacher lontano il necessario. Pastor però ha fretta ed attacca Lewis in tutti i modi, finendo col colpire l’inglese, rompere l’ala anteriore e rinunciare ad un podio importante. Era già successo in Australia, con Alonso, ma quella volta Maldonado compromise soltanto la propria gara. Stavolta è stato anche punito dai commissari perdendo così l’unico punto guadagnato. Serenità cercasi.
FRETTOLOSO
VOTO 2 ALLA DIREZIONE GARA
Dopo il ritiro di Vettel la vettura del tedesco deve essere rimossa dalla pista, ma la direzione gara non “libera” la vettura di sicurezza, peraltro appena uscita per consentire lo sgombero dei detriti lasciati da Vergne. I commissari sono così costrettì a sposare a mano la RedBull numero uno, in regime di bandiere gialle, mentre il plotone delle auto compatte sfreccia al loro fianco. Difatto il colore del viso dei commissari in questione era abbastanza pallido.
INSPIEGABILE
VOTO 3 AI MOTORI RENAULT
Un ritiro si può capire, due portano sospetto. Peraltro su due vetture diverse. Vettel e Grosjean restano così a piedi, passeggeri di un mezzo che non li vuole più perchè non romba. Due terzi di podio sono andati via così. Ai motoristi francesi tocca ora capire perchè.
AMMUTOLITI
VOTO 4 A JENSON BUTTON
Continuano a cercarlo dall’Asia all’America passando per l’Europa, ma di lui, quello vero, non c’è traccia. Nulla. Non sono bastati i giorni trascorsi in fabbrica per capire il perchè ed il per come delle sue prestazioni, ma sembra che l’inglese non trovi il giusto feeling con la vettura. Chissà se l’aria di casa gli porterà un po’ di fortuna.
DISPERSO
VOTO 5 A NICO ROSBERG
Praticamente non si è mai visto, dalla partenza a fine gara. Dal box lo avvisano già dopo tre tornate che la temperatura degli pnumatici posteriori è troppo alta, probabilmente dovuto alla concitata partenza. Il tedesco ha perso tante posizioni allo start e non ha saputo recuperare. E’ in queste occasioni che dovrebbe dimostrare di più.
OPACO
VOTO 6 A MARK WEBBER
Solita gara da camionista che parte dalle retrovie, ma Valencia lo ha castigato in qualifica, mentre il suo compagno volava tra le acque del porto in vista della pole. Aveva un gran ritmo questa RedBull, accusata, ancora una volta, di “soffiaggio” come se fosse un catamarano nel mare che ha visto la Coppa America, ma l’australiano non è riuscito a tirarne fuori il 100%.
SUPERFICIALE
VOTO 7 A KIMI RAIKKONEN
Sembra che non se ne sia mai andato, anche se lo ha fatto per due anni. Si conferma sul podio nonostante abbia mostrato qualcosa in meno rispetto il compagno di squadra, ma il finnico conferma sempre di esserci. Forse un po’ di fame in più non gli guasterebbe, come quella messa in mostra da Alonso e Grosjean pronti a cogliere ogni attimo nel cittadino di Valencia. Tra i possibili ottavi vincitori è sicuramente un candidato importante.
PRESENTE
VOTO 8 A MICHAEL SCHUMACHER
E rieccolo lì sul podio dopo quasi sei anni dall’ultima volta. Un tempo immenso per la F1. Il tedesco, dopo innumerevoli torti, riceve un favore dalla sorte quando Maldonado centra Hamilton aprendogli così le porte del podio. Esemplare nel chiudere ogni varco al giro 20, quando soltanto Alonso riesce a scavalcare la sua Mercedes dalle gomme ormai finite. Non servono ulteriori conferme: basta una macchina decente per vederlo lottare per le zone Top.
BENTORNATO
VOTO 9 A SEBASTIAN VETTEL
Realmente è un 10, ma la sorte gli ha levato pure quello. E’ stato perfetto “il biondo meraviglia”, cominciando con una pole ineguagliabile e finendo nel peggior modo possibile con il ritiro. A fine gara punge la direzione gara sull’ingresso della vettura di sicurezza, avvenuto, a suo modo, per rallegrare un po’ la giornata. Ha subito una batosta importante, ma lui è certo di rifarsi.
SFIGATO
VOTO 10 A FERNANDO ALONSO
“A caval donato non si guarda in bocca” e Fernando non l’ha certo guardato, anche se il cavallo in questione rappresentava la testa della corsa. E del mondiale. Nonostante questo però l’Alonso fuorioso ha dimostrato che dopo Vettel nessuno più di lui meritava questa vittoria. Dopo l’uscita della safety car lo spagnolo si è gettato a canini aperti verso Grosjean, facendone un sol boccone. Pochi secondi dopo ha ricevuto il dono di madre natura, la quale probabilmente parla spagnolo. Seguono vittoria, esultanza e pianti. L’importante è crederci. Sempre.
MAI DOMO
Valerio Lo Muzzo
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