La prima cosa che si pensa entrando nel box del team MG Motorsport è: “casa”. Il team a conduzione familiare è di fatto una famiglia allargata, e come tale, estremamente accogliente e cordiale. Metabolizzare e mettere per iscritto la mia esperienza al box non è cosa semplice. Passione, professionalità ed un”ospitalità impeccabile sono le caratteristiche di questo team che ha il suo zoccolo duro composto da cinque membri più il pilota:
– Giuseppe Mangione / team manager: non è il classico stereotipo di team manager che se ne sta seduto al muretto a dare ordini ed a supervisionare. Nossignori. Dal giovedì pomeriggio sino a quando la domenica pomeriggio la macchina è stata caricata sul bilico, non ha smesso di metterci le mani. Dopo tanti anni di onorata carriera ha ancora la passione di un ragazzo agli inizi ed un’esperienza da veterano delle corse.
– Anna Mangione / direttrice sportiva & pubbliche relazioni: è figlia di Giuseppe, ma non pensiate che è li solo per parentela. La ragazza il suo posto di lavoro se lo è guadagnato sul campo. Una laurea triennale in economia ed una magistrale con indirizzo marketing in dirittura d’arrivo è il suo curriculum accademico, arricchito dall’esperienza maturata sui campi di gara. Nonostante viva in un ambiente duro e cinico come il motorsport, trova anche il tempo e le energie per scrivere e pubblicare libri di poesie.
– Giovanna Mangione / responsabile della contabilità: è la moglie di Giuseppe e mamma di Anna. Una signora a dir poco squisita, sempre con il sorriso sulle labbra, gentile e cordiale con chiunque si affacci nel box. Attenta e minuziosa nel tenere la contabilità del team e nel gestire il vettovagliamento e quant’altro. Anche i fiori che decorano il tavolo all’interno del box non sono messi li a caso: i colori sono rigorosamente quelli della livrea dell’auto. Professionalità da F.1 e calore umano da vendere.
– Mario / ingegnere: una trentina d’anni portati incredibilmente bene. Mario si occupa sia della preparazione della vettura sia della segnalazione dei tempi al pilota in pista. Mi confessa che “all’università ho imparato solo la matematica, il resto l’ho appreso da libri e smanettando su qualsiasi mezzo meccanico avessi sotto mano”. La passione per i motori ha sempre animato l’animo del giovane ingegnere che si è guadagnato il rispetto di numerosi team e piloti incominciando a lavorare nel settore affiancato ad altri ingegneri raggiungendo sin da subito ottimi risultati.
– Antongiulio / meccanico: si definisce un “factotum”. Fatto sta che si adatta alla perfezione in ogni ruolo, mettendo al servizio del team la sua enorme esperienza maturata sugli autodromi di tutto il mondo. Sprigiona una serenità a dir poco unica, e, come tutto il resto del team, ha sempre pronta una parola gentile o una battuta.
– Marco Visconti / pilota: Marco è un ragazzo estremamente riservato ed attento al suo lavoro. Anche lui dimostra meno anni della sua età effettiva, ma è capace di mettere in pista tutta la sua esperienza. Infatti vanta un palmares di tutto rispetto che parte dalle vittorie in kart, per poi passare da f. junior, f.Renault, f. Azzurra, GT ed ora è al terzo anno di prototipi. Attualmetne è leader del campionato a due week-end dalla fine.
La giornata del venerdì inizia con un tempo grigio e piovoso e vengo accolto e presentato ai membri del team da Anna. Verso le 9 circa quando faccio il mio ingresso ai box, il team è già al completo ed al lavoro e si inizia a preparare la vettura. A turno scambio due chiacchiere con ogni membro del team: prima con Anna e con sua mamma, poi con il team manager e infine con Mario e con Antongiulio. Si lavora senza sosta sulla vettura, e io seguo Anna e Giovanna nelle faccende burocratiche, parte importante che dalle tribune viene spesso ignorata. Mentre si regolava l’altezza dell’ala posteriore, con Mario e Giuseppe a colloquio, fa la sua comparsa ai box Enzo Osella, essendo l’MG Motorsport un team ufficiale Osella. Poco dopo, mentre si continua a lavorare sulla macchina, arriva il pilota Marco Visconti. Marco, dopo essermisi presentato, comincia a consultarsi con l’ingegnere ed a preparare il circuito. Poco dopo è il momento di mangiare e mi viene gentilmente offerto il pranzo. La sensazione è quella di pranzare con la propria famiglia: massima serenità, chiacchiere a tuttotondo e risate. La pioggia è ancora battente, e alle 15 e 05 finalmente si scende in pista. Marco esce dai box e ci spostiamo sotto al muretto a seguire la prova del pilota. Nei box rimangono le donne di casa MG, con mamma Giovanna che confessa: “Per me sono come figli, ho paura che si facciano male e non seguo mai al muretto. Rimango sempre qui”. Dopo le prove andate bene, si smonta e si pulisce pezzo per pezzo l’intera vettura mentre ingegnere e pilota consultano telemetria e riprese dell’on board camersa. Dopo un accurato check-up, sono pronti per la seconda sessione di prove libere, che si svolgono ancora con una leggera pioggia e con la pista che fatica ad asciugarsi. La riprova di quanto diceva mamma Mangione arriva verso la fine del turno, quando ci viene comunicato che un pilota si è cappottato al Curvone, e Marco ancora non rientra. Dai suoi occhi traspare la paura, come traspare la sensazione di sollievo quando Visconti entra in pit-lane. Dopo l’ultima sessione, un breve briefing con piloti e direttori delle scuderie mentre la vettura viene lavata e controllata, e poi tutti a casa: la prima giornata di un week-end di gara è finita.
Al sabato arrivo in autodromo per le 8 e 40 circa e già si lavora a pieno ritmo. L’accoglienza è a dir poco calda come sempre, e mi soffermo a parlare con Giovanna mentre continua l’allestimento della vettura. Sfruttando un momento di pausa dal lavoro scambio due parole con l’ingegnere, che mi racconta la sua storia lavorativa e di come è arrivato a lavorare con Mangione. Poco prima dell’arrivo di Marco, vengono ai box il papà con la compagna. Inganno il tempo immortalando l’Osella-Honda senza carene, soffermandomi sui particolari tecnici e cercando di cogliere l’attimo anche per quanto riguarda i membri del team al lavoro. Si lavora parecchio sull’ala posteriore e sulla sua inclinazione. Arrivato il momento delle qualifiche, Marco scende in pista e il team si sposta al muretto mentre io rimango all’interno del box con Anna per parlare della sua esperienza all’interno dell’ambiente e per lavorare sulle foto appena scattate. Al rientro, Marco non è soddisfatto del comportamento della vettura e si mette al lavoro con il suo ingegnere e con Giuseppe Mangione per discutere di come migliorare la vettura. Il leader del campionato non si accontenta del quinto posto in griglia. Il pomeriggio trascorre con la vettura smontata e modificata nel retrotreno e nei rapporti del cambio.
Domenica. La giornata conclusiva e decisiva di ogni week-end. Arrivo ai box per le 9 e 30, portando la colazione per sdebitarmi un minimo dell’incredibile disponibilità di ogni membro del team. Al lavoro ci sono Antongiulio e Giuseppe che puliscono l’impianto frenante e sistemano altri piccoli dettagli sul gruppo ruota della vettura. Dopo circa un’ora il box si comincia a popolare: arriva dapprima Marco con la fidanzata e poi i suoi familiari e poco dopo la famiglia Taloni, grandi amici della famiglia Mangione. A mezzodì si pranza tutti insieme ai box di fianco all’Osella montata, pulita e pronta a rombare. Marco scambia due parole riguardo al round di Monza con un suo collega, e poi si rilassa godendosi la gara delle Kia. Quando è il momento di salire in macchina e di partire, l’atmosfera è piuttosto tesa ma sono tutti ai posti di combattimento. La gara inizia con Marco che scatta dalla quinta piazza. Una vettura con qualche problema d’assetto non agevola il lavoro del pilota, che alla fine si difende arrivando subito sotto al podio. Come finisce la gara il box viene smantellato in un batter d’occhio e caricato sul bilico. Il team è pronto a partire.
Per concludere, professionalità e risultati non sono sinonimi di chiusura al pubblico, tutt’altro. Quando non si gira in pista la macchina è costantemente tra le mani di meccanici ed ingegneri. Ore ed ora di lavoro alla ricerca della massima prestazioni nelle brevi sessioni di pista. Anche il lavoro presso gli uffici con riunioni documenti e quan’altro ha una mole assolutamente da non trascurare: ne sa qualcosa Anna che si divide i compiti con la mamma.
Finisce qui il primo servizio ed il primo week-end di eRace On Track, ancora un ringraziamento speciale al team MG Motorsport per la loro incredibile cordialità e la loro disponibilità. Sperando che questo sia solo il primo di tanti fine settimana passati a bordo pista, ma con la convinzione che rimarrà per sempre impresso almeno nella mia memoria.
Twitter: @AlessandroRoca
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