La lotta per l’iride si fa letteralmente incandescente e dopo l’errore in casa RedBull non poteva esserci gara più emozionante di quella vista domenica ad Abu Dhabi. Adesso anche la matematica ha limitato la lotta al titolo ai soli Vettel e Alonso, escludendo Raikkonen proprio nel giorno del ritorno alla vittoria. A due gare dal termine il mondiale resta acceso come lo siamo noi con i soliti giudizi del postgp. “Da 0 a 10” capitolo 18: Abu Dhabi.
VOTO 0 A NARAIN KARTHIKEYAN
Rallenta visibilmente in uscita di curva, forse per cedere spazio a Rosberg o forse per qualche altro motivo, battezzando così il volo della Mercedes. A fine gara dichiara di aver avuto problemi al sistema idraulico, le immagini però sembrano mostrare altro.
MINA VAGANTE
VOTO 1 A MARK WEBBER
Nel giorno in cui il compagno di squadra parte dal fondo il team gli chiede quanto meno di restare davanti ad Alonso. Missione fallita. L’australiano non ne azzecca una, cominciando con una partenza al rallentatore, per proseguire facendo a sportellate prima con Maldonado e poi con Massa. Chiude ritirato, coinvolto in un crash. La sua colpa? Quella di essere a centro gruppo.
GAMBERO
VOTO 2 A SERGIO PEREZ
Dopo Singapore non è più lo stesso. Sembra aver acquistato incoscienza, come dimostra l’ennesimo incidente innescato a metà gara. Per questo si becca uno stop&go, ma il messicano sembra stia facendo di tutto per far tornare indietro il team McLaren sulla scelta fatta.
SPACCATUTTO
VOTO 3 AD ANDREA STELLA
Continua a pavoneggiare conversazioni in italiano degne del miglior Mazzoni della situazione. Dopo l’elogio in India via radio in italiano ad Alonso, il buon Stella liquida il sorpasso di Vettel su Button con un “Button si è addormentato e Vettel l’ha passato”. Quindi una domanda sorge lecita: non è che l’ingegnere si esprime in italiano per evitare di essere deriso dal resto del mondo visti i contenuti delle conversazioni con Alonso? Per differenze di stile consultare il voto 10.
ESAGERATO
VOTO 4 A FELIPE MASSA
Ottobre è finito e si è portato via il miglior Felipe. Forse è stato soltanto un fuoco di paglia.
SKYFALL
VOTO 5 A JENSON BUTTON
Quarto, ma anonimo. Ha tra le mani la miglior macchina del week-end, ma le sue prestazioni sono troppo diverse da quelle di Hamilton sia in qualifica che in gara. Senza motivazioni guarda ormai al prossimo anno dove dovrà comportarsi da leader. Per il ciclo: “Come quando fuori piove”.
SUPERFLUO
VOTO 6 A KAMUI KOBAYASHI
In qualifica è un disastro, ma in gara riesce a chiudere settimo, complice una strategia da camionista nel secondo stint e gli errori degli avversari davanti a lui. Dopo Suzuka è tornato a farsi notare.
OMBRA
VOTO 7 A PASTOR MALDONADO
Se il mondiale venisse corso soltanto su circuiti cittadini lui sarebbe certamente un candidato al titolo. In qualifica è superbo, in gara un po’ meno condizionato peraltro da problemi al kers. Chiude quinto un week-end da ricordare.
CITTADINO
VOTO 8 A FERNANDO ALONSO
Pecca in qualifica quando un tempo migliore gli avrebbe concesso maggiori possibilità di vittoria, d’altronde il team Lotus non vale la Ferrari, ad oggi. In gara liquida Button e Webber nelle fasi iniziali, poi si sbarazza di Maldonado e si getta alla caccia di Raikkonen seppur senza successo. Chiude secondo recuperando tre punti a Vettel. Il suo l’ha fatto.
TESTARDO
VOTO 9 A SEBASTIAN VETTEL
Come nella recente pellicola di 007 Sebastian “cade” dalla terza posizione in griglia, scivolando ultimo per colpa di un errore del team. Non si perde d’animo, risalendo per ben due volte il gruppo, complice un doppio errore che lo costringe al cambio d’ala. La seconda safety-car gli permette di raggiungere i primi tre, il resto è merito suo.
RESUSCITATO
VOTO 10 A KIMI RAIKKONEN
Basterebbe citare il suo team-radio “lasciatemi solo, so cosa fare” per assicurargli il massimo voto, ma Iceman ha davvero messo tanto del suo in questa vittoria, perchè la Lotus non vale RedBull, Ferrari e McLaren. Scattato in modo felino dalla griglia ha attaccato Hamilton nelle fasi iniziali, salvo poi gestire la seconda piazza ed approfittare del ritiro dell’inglese. Il secondo ingresso della safety-car potrebbe creargli qualche grattacapo (leggasi Alonso), ma il finnico riesce a contenere a dovere il ritorno dello spagnolo. D’altronde lui sa sempre cosa fare in certi momenti.
BENTORNATO
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