A cura di Silvano Taormina
La Provincia Regionale di Palermo ha comunicato il nome della società che si è aggiudicata il bando per la progettazione di Floriopoli, il nuovo parco tematico dedicato alla Targa Florio che sorgerà nei pressi del traguardo dell’antico, nonché prestigioso, circuito che si snoda lungo la SS120 alle pendici delle Madonie tra i comuni di Cerda e Termini Imerese. Si tratta della Archest, società friulana con sede ad Udine che negli anni si è distinta per la progettazione e realizzazione di numerose strutture eco-compatibili in Italia, Russia e Kazahkstan.
Il progetto prevederà un nuovo complesso che da un lato punta a riqualificare le strutture esistenti, prime tra tutte le antiche tribune, e al contempo proporrà una serie di nuovi edifici. Nello specifico verrà allestito un museo dedicato alla celebre corsa voluta dal barone Vincenzo Florio nel 1905, un auditorium dedicato ai congressi e un area espositiva esterna oltre a parcheggi, un laghetto artificiale e altre facilitazioni. L’infrastruttura sarà caratterizzata da due ponti che disegneranno una sorta di anello di congiunzione tra le vecchie strutture e quelle nuove, a testimonianza di un ideale passaggio di testimone dal passato al futuro. L’obiettivo è quello di completare l’opera entro il 2016, anno in cui si celebrerà la centesima edizione della corsa più antica del mondo. A tal proposito è stata già indetta una gara per l’appalto relativo alla realizzazione dei lavori e, dopo pochi giorni, diverse società italiane ed estere hanno già mostrato il loro interesse.
Inoltre, quasi contemporaneamente, la rivista specializzata Sicilia Motori ha lanciato un’iniziativa denominata “Comitato Promotore Targa Florio n. 100” con il fine di definire un gruppo di lavoro in grado di pianificare una serie di iniziative sportive, culturali ed agonistiche da svolgere a contorno della già citata centesima edizione. L’insieme delle proposte ricevute verrà consegnata all’Automobil Club di Palermo che ne valuterà la realizzabilità.
Il progetto Floriopoli appare senza dubbio ambizioso e in grado di restituire parte dell’imperituro prestigio sportivo ad una terra, la Sicilia, che nel corso dei decenni ha sempre mostrato molta passione nei confronti del motorsport. É bene però restare con i piedi per terra e non suscitare facili entusiasmi nei numerosi appassionati ed addetti ai lavori, più volte mortificati da promesse relative a diversi progetti mai realizzati a causa di una burocrazia lenta e di una macchina amministrativa mai all’altezza. Lo stato in cui versano gli autodromi di Siracusa e Pergusa, tanto prestigiosi quanto poco valorizzati, ne è un ulteriore conferma. Ricordiamo che la Targa Florio si svolge ininterrottamente dal 1905 (eccetto gli anni dei due conflitti mondiali) ed è stata concepita come una gara su circuito riservata alle vetture sport-prototipi e Gran Turismo prima di diventare un rally a partire dal 1978, anno successivo al tragico incidente in cui persero la vita due spettatori e il pilota Gabriele Ciuti nei pressi del rettilineo di Buonfornello.
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