a cura di Alessandro Roca.
Fabio Leimer ha messo nel mirino il titolo 2013 di GP2. Lo ha dimostrato sin dal semaforo verde con una partenza indemoniata che si è tradotta in una gara altrettanto al limite. L’elvetico ha bruciato tutti al via andando subito in seconda posizione e costringendo l’italo-monegasco Stefano Coletti ad inventarsi di tutto pur di non cedere la leadership. Dietro è bagarre con un Felipe Nasr che è partito agguerrito, salvo perdersi nel nulla dopo il valzer dei pit-stop, che se la deve vedere con James Calado e il rookie Mitch Evans. L’esperienza di Leimer e Coletti viene evidenziata nel loro duello nelle fasi iniziali: massima correttezza ed occhio di riguardo al consumo degli pneumatici, al fine di non rovinare le strategie. Così è stato: i duellanti si sono persi di vista solo durante i giri dei pit-stop, con Leimer che riesce a cambiare le gomme con due giri di ritardo sul diretto avversario, vantaggio che sfrutterà nella volata finale. La gara perde subito uno dei piloti chiamati ad una stagione importante: la Dams di Marcus Ericsson decolla sul posteriore della monoposto di Jolyon Palmer, finendo la sua corsa nelle vie di fuga. Ci si aspettava di più dal pilota di punta del team campione in carica da due stagioni. Calado aveva perso terreno nelle fasi iniziali della gara, ma si rifà senza problemi infilando Evans e Nasr senza troppi complimenti, come è solito fare. Prima e dopo la fase di gara caratterizzata dai pit-stop la gara scorre tranquilla, fatta eccezione del norvegese Pal Varhaugh che si inserisce nella lotta tra Coletti e Leimer, insidiando il pilota Rapax, ancor prima di rientrare per la sosta ai box. Il risultato di questa azione è stato un più rapido deperimento degli pneumatici del monegasco, a favore di Fabio Leimer che dopo una lunga battaglia sorprende l’avversario con un’accellerazione poderosa dovuta ad un incrocio di traiettorie favorevole. Neanche il tempo di finire di imprecare nel casco, ed ecco palesarsi negli specchietti della Dallara-Renault del team Rapax la figura alquanto scomoda di James Calado, che liquida la pratica nel giro di un paio di tornate. La gara si conclude con una lotta furibonda nella zona bassa della top ten con due duelli che vedono protagonisti Cecotto contro Dillmann ed Evans contro Trummer.
La gara va meritatamente al pilota elvetico, oggi decisamente in giornata. Una gara che ha sostanzialmente riflesso quelli che sono i veri valori in campo, e non ha tradito i pronostici.
Qualche guaio per Giovesi e Ceccon che passano sotto la bandiera a scacchi rispettivamente in 16esima e 17esima posizione. Sono tutti km che fanno bene ai nostri piloti che devono ancora mostrare il loro potenziale.
1. Fabio Leimer – Racing Engineering
2. James Calado – Art-GP
3. Stefano Coletti – Rapax
4. Felipe Nasr – Carlin
5. Julian Leal – Racing Engineering
6. Jolyon Palmer – Carlin
7. Sam Bird – Russian Time
8. Stephane Richelmi – Dams
9. Simon Trummer – Rapax
10. Mitch Evans – Arden
11. Renè Binder – Lazarus
12. Johnny Cecotto – Arden
13. Conor Daly – HIlmer
14. Tom Dillmann – Russian Time
15. Pal Varhaugh – Hilmer
16. Kevin Giovesi – Lazarus
17. Kevin Ceccon – Trident
18. Jake Rosenzweig – Addax
19. Sergio Canamasas – Caterham
20. Rio Haryanto – Caterham
21. Ma Quing Hua – Caterham
Twitter: @AlessandroRoca
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