Seconda vittoria stagionale per Simon Pagenaud, che si impone a Baltimore in una gara caotica che rinnova, una settimana dopo Sonoma, le polemiche tra Scott Dixon e Will Power. Questa volta la polemica è innescata da una ripartenza dell’australiano, che chiude la porta al neozelandese e lo spedisce a muro, rovinando così la sua corsa al titolo. Completano il podio Josef Newgarden e Sebastien Bourdais. Helio Castroneves, nono alla fine di una gara movimentata, ha adesso 49 punti di vantaggio su Dixon in campionato.
Dario Franchitti è costretto a partire dall’ultima posizione per un problema al motore. Al momento del via Power prende la testa davanti a Dixon e Pagenaud. Un contatto con Newgarden costringe Castroneves a rientrare al pit per sostituire l’ala anteriore, mentre Ryan Hunter-Reay scivola fino al ventesimo posto. All’ottavo giro Newgarden supera Justin Wilson per il quarto posto, mentre Takuma Sato e Franchitti sono rapidamente costretti al ko, entrambi per problemi meccanici. Al 12° giro arriva la prima caution per un contatto di Ed Carpenter, mentre Wilson era scivolato in tredicesima posizione. Si ritira anche Luca Filippi per un problema al motore. Diversi piloti ne approfittano per effettuare il loro primo pit stop, tra cui Tristan Vautier, Bourdais e Justin Wilson. Rientra al pit pure Castroneves. Al 20° giro arriva il restart, con Pagenaud che supera Dixon e si porta al secondo posto. Power guida quindi su Pagenaud, Dixon, Newgarden, Graham Rahal, Charlie Kimball, Tony Kanaan, Oriol Servia, Simona de Silvestro e Tristan Vautier, primo dei piloti che hanno già effettuato un pit, mentre Castroneves è diciottesimo dietro EJ Viso. Al 22° giro Newgarden, in lotta con Kimball, sfiora il muro e perde un paio di posizioni venendo superato sia dal pilota di Ganassi che da Rahal, Kanaan e Servia. Al 25° giro Newgarden si ferma al pit, mentre Power ha accumulato oltre 4.5 secondi di vantaggio su Pagenaud, Dixon, Kimball e Rahal in gruppo; seguono poi Kanaan, Servia, De Silvestro,Hunter-Reay e Wilson . Al 28° giro si fermano al pit Pagenaud, Kanaan, Servia, De Silvestro e Hunter-Reay; il giro dopo Kimball, Rahal e Hinchcliffe; un altro giro ed è il momento di Dixon e infine di Power al 31° giro. Il pilota australiano manca la sua piazzola e perde una decina di secondi. Davanti si porta così Bourdais, davanti a Vautier, Saavedra, Castroneves, Marco Andretti, Viso, tutti su una sequenza diversa, quindi Power, Dixon, Rahal e Kimball a completare la top 10 e tutti in fila indiana insieme anche a Pagenaud e Kimball. Inizia una bella lotta in questo gruppo specialmente tra Power e Dixon, che arrivano vicino al contatto. Al gruppo si aggancia dopo un paio di giri pure Servia. Al 36° giro sia Kimball che Servia superano Pagenaud. Il gruppo aggancia Andretti e Viso: il primo a superarli è Power, seguito da Dixon, mentre gli altri restano un po’ bloccati. Davanti Bourdais è il più veloce in pista ed ha accumulato quasi 11 secondi di vantaggio sul connazionale Vautier. Andretti viene lentamente saltato da Rahal, Servia, Hinchcliffe e Pagenaud, mentre Viso resiste. Al 39° giro si ferma al pit Bourdais, mentre al giro seguente esce la caution per un toccata contro il muro di Stefan Wilson. I primi ne approfittano per entrare al pit, e Castroneves perde secondi preziosi per un problema nel cambio della gomma anteriore destra. Sosta pure per Hunter-Reay, Kimball e Andretti. Bourdais è così in testa davanti a Power, Dixon, Saavedra, Viso, Rahal, Servia, Hinchcliffe, Pagenaud e Vautier. Al 44° giro un problema meccanico blocca Hunter-Reay. Viso approfitta dell’ulteriore allungamento della caution per effettuare il pit, e Castroneves rientra così nella top 10. Restart al 48° giro: Dixon parte bene e salta Power, ma viene toccato da dietro da Rahal e finisce in testacoda. Si forma così un maxi tamponamento che coinvolge tra gli altri pure Castroneves. Nuova caution, mentre Castroneves deve sostituire nuovamente l’ala anteriore. Pagenaud, Wilson, Newgarden, Hinchcliffe rientrano al pit. Bourdais è quindi primo davanti a Rahal, Power, Servia, Dixon, Kimball, Viso, Saavedra, Andretti e Vautier. Al 53° giro arriva il nuovo restart e nuovo contatto per Dixon, questa volta travolto da Power, mentre Rahal prende la leadership della corsa. Sia Dixon che Power finiscono ko. Nuova ripartenza al 57° giro, e nuova caution: Bourdais viene stretto da Rahal e Servia lo tocca, creando un nuovo maxi tamponamento. Rahal, De Silvestro e Saavedra rientrano al pit, ed in testa si porta Andretti, davanti a Kanaan, Paganaud, Wilson, Bourdais, con Castroneves sesto. Si riparte al 61° giro, e questa volta va tutto liscio, con Saavedra doppiato che si mette in mezzo tra Andretti e Kanaan. Castroneves sconta una penalità per una precedente infrazione in pit lane e scivola in fondo al gruppo, in undicesima posizione. Al 62° giro Pagenaud supera Kanaan e si porta al secondo posto. Il giro seguente, nuova caution per un contatto che coinvolge Wilson, Hinchcliffe e Rahal. Nuova ripartenza al 66° giro, con Andretti che deve difendersi dagli attacchi di Pagenaud. Il sorpasso del francese avviene al 68° giro, seguito da Bourdais. I due francesi iniziano una lotta accesa e arrivano al contatto, con Bourdais che perde anche la seconda posizione da Newgarden. Pagenaud riesce ad amministrare negli ultimi giri e vince davanti a Newgarden, Bourdais, Wilson, De Silvestro, Kimball, Hinchcliffe, Saavedra, Castroneves e Andretti.
Nella gara della Firestone Indy Lights dominio per il Sam Schmidt Motorsport, che ottiene la tripletta. Jack Hawksworth ha condotto in testa dall’inizio alla fine, ottenendo così la sua terza vittoria stagionale. Podio per Sage Karam davanti a Gabby Chaves. Grazie al ritiro per incidente di Carlos Munoz, Karam torna così in testa alla classifica.
Marco Strazzulla
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