E’ stato un week end a due facce, quello della Targa Tricolore a Vallelunga, per Ale Baccani. Il fiorentino, impegnato sul circuito romano nella seconda prova della Targa Tricolore Porsche Open Gt insieme al compagno Venerosi, aveva cominciato alla grande con una beneagurante pole position virtuale nelle prove libere della mattina di sabato, svoltesi sotto la pioggia.
[adrotate group=”10″] Il set up del Team Antonelli e la guida di Baccani si dimostravano un ottimo connubio anche nelle prove ufficiali, ancora una volta a pista bagnata, che vedevano una reale pole position davanti di un decimo al veloce Passuti. Anche Venerosi effettuava un’ottima qualifica e, con la somma dei tempi, come da regolamento, la coppia partiva quarta in griglia.
Ottima partenza sotto la pioggia del compagno di Baccani che, pur con una esperienza relativa in tali condizioni, effettuava uno stint perfetto, consegnando la vettura seconda. Al cambio pilota si scatenava un temporale fortissimo che allagava pericolosamente la pista, ma nonostante ciò Baccani conquistava la prima posizione infliggendo, nei primi due giri, distacchi di diversi secondi agli inseguitori.
Purtroppo una enorme pozza creatasi all’improvviso in rettilineo faceva letteralmente volare via la Porsche del fiorentino che sbatteva violentemente contro le protezioni laterali, danneggiandosi gravemente e terminando così la gara.
Ale Baccani
“Sono veramente dispiaciuto dell’esito della gara, posso dire che eravamo senza dubbio velocissimi, la macchina era perfetta e Paolo aveva effettuato la miglior gara della sua pur breve carriera. Avevamo fatto la Pole position e in gara stavamo andando come treni, purtroppo sono stato sfortunato, l’acquaplaning non si controlla e non c’era niente da fare. Credo che in queste condizioni le gare vadano sospese, i rischi sono davvero alti. Io me la sono cavata con un piede gonfio e un po’ di mal di testa ma, anche tolto questo, distruggere le vetture così dispiace veramente. D’altronde un pilota, quando è dentro, pensa solo a spingere il più forte possibile, altra regola non c’è. Peccato….”
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