La lunga stagione dei test invernali è finita. Migliaia di chilometri percorsi al fine di sviluppare le monoposto avranno finalmente il loro riscontro a partire dal week-end di Melbourne. Ma come reagirà il fattore umano a cinque mesi di astinenza dalla competizione vera e propria, dalla lotta corpo a corpo, soprattutto dopo lo spegnimento dei semafori e durante le concitate fasi di partenza? E le nuove imposizioni aerodinamiche, soprattutto quelle relative alle maggiori dimensioni dell’ala anteriore, influenzeranno in modo significativo questo aspetto, condizionando i tentativi di sorpasso dei piloti?
Andando a ritroso nel tempo ed analizzando gli esiti delle gare inaugurali della stagione, spesso si è assistito a risultati imprevedibili che poi non hanno avuto seguito nel corso dell’anno, talvolta con vincitori occasionali o con vere e proprie gare ad eliminazione, causate sia dalla precaria affidabilità delle vetture, sia da carambole scaturite durante le fasi del via.
Il circuito di Melbourne, sotto questo aspetto, appare particolarmente delicato, presentando due violente staccate da terza e seconda marcia alle quali il gruppo giunge in piena velocità grazie ai lunghi rettifili che le precedono.
Venti leoni scatenati che, una volta abbassata la visiera, non vedono l’ora di gettarsi nella battaglia allo spegnimento del semaforo possono talvolta causare esiti disastrosi…
Come nel 1996, quando proprio alla curva 3 Martin Brundle si…dimenticò di frenare decollando su una McLaren e finendo per ribaltarsi nella via di fuga. La sua Jordan si spezzò in due tronconi e gli spettatori in mondovisione tirarono un sospiro di sollievo nel vedere il pilota inglese uscire incolume da quel che restava della sua monoposto. Oppure, come nel discusso via del 2002, quando un movimento di troppo di Barrichello colse di sorpresa Ralf Schumacher, il quale prese letteralmente il volo, finendo la sua corsa a ridosso delle le gomme di protezione. Dal contatto scaturì una carambola che coinvolse numerose vetture dimezzando, dopo un solo giro, i concorrenti ancora in gara. Ma se quest’anno lo schieramento vedrà al via piloti sostanzialmente esperti, con il francese Buemi della Toro Rosso in qualità unico debuttante, una nuova incognita potrebbe essere invece rappresentata dalla larghezza dell’ala anteriore, la quale, progettata appositamente per favorire i sorpassi incidendo sul flusso aerodinamico, ha fatto già storcere il naso a parecchi addetti ai lavori, convinti che così strutturata potrebbe costituire un elemento di disturbo, in quanto facilmente soggetta a rottura in caso di contatto durante le fasi di lotta.
In ogni caso, prepariamoci ad assistere a quella che si annuncia come una delle stagioni più incerte ed equilibrate degli ultimi anni: nell’anno della maggiore rivoluzione tecnica dai tempi dell’abolizione del turbo, sarà sempre e solo la legge della pista ad emanare il suo verdetto!
Marco Privitera
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