Ryan Briscoe vince la prima prova della Indycar Series, sul circuito cittadino di St.Petersburg, Florida. Il pilota australiano del Team Penske conferma le sue chance di vittoria in campionato con una gara solida ed efficace. Nella prima fase lascia sfogare uno scatenato Justin Wilson, sopravanzato al restart dopo una caution a 15 giri dalla fine. Per Briscoe si tratta della quarta vittoria in carriera, conteggiando anche quella fuori campionato di Sufers Paradise, prova di chiusura della stagione 2008. Per il Team Penske, si tratta del trentesimo successo da quando è entrato nella Indy Racing League. “Questo in passato è stato un luogo cattivo per me, ma oggi è così dolce“, ha detto Briscoe, che nelle sue due uscite a St.Petersburg aveva terminato 14o e 23o.
La gara era partita subito col botto. Alla prima curva il poleman Graham Rahal, partito male, veniva colpito da Tony Kanaan e mandato in testacoda. La curva dopo, Conway finisce a muro dopo un contatto. Così, Rahal e Kanaan devono fermarsi ai box con il musetto danneggiato, scendendo in fondo al gruppo. Al restart, Justin Wilson scappa via, e dimostra un passo inarrivabile per chiunque, anche per un ottimo Dario Franchitti che lo segue con un distacco che arriva ad un massimo di sei secondi.
La gara procede liscia fino al giro numero 32, quando dopo un doppiaggio difficile di Tagliani (che due giri prima aveva forato una gomma dopo un contatto con Meira), Rapahel Matos e Danica Patrick si agganciano all’interno di una chicane veloce e vanno a picchiare duramente contro le gomme. Il botto è molto violento, ma entrambi i piloti escono incolumi e hanno il tempo di spiegarsi. Contemporaneamente, qualche curva dietro Moraes si tocca con Mutoh (protagonista di tantissime toccate) e si ritira. Il gruppo si spacca, tra chi aveva appena rifornito e chi ancora doveva fermarsi. Dopo il giro di pit stop, si ritrovano davanti i piloti che avevano rifornito con le luci verdi: Briscoe, Wheldon, Viso, Hunter-Reay, Doornbos e Andretti. Ma anche al pit c’è un colpo di scena: Power sbaglia e si infila nel posto di Dixon, rovinando sia la sua gara che quella del campione in carica, che perde ulteriore tempo nel fissaggio di una ruota.
Wilson riprende la testa quando Briscoe e Wheldon effettuano il loro pit stop finale, ma non riesce ad allungare a causa di un paio di caution. Quella al giro numero 80 è provocata da Scott Dixon. Il campione in carica si tocca con Mutoh, rompe la sospensione e finisce a muro la curva seguente, terminando così una giornata storta. Al restart, Briscoe infila Wilson, seguito qualche curva dopo da Ryan Hunter-Reay. Alle loro spalle, toccata tra Doornbos e Wheldon, che si blocca di traverso e viene colpito da Mutoh. Nuova caution. Al via Briscoe riesce a difendersi dagli attacchi di Hunter-Reay. A 4 giri dalla fine ultime bandiere gialle a causa di Andretti fermo per un testacoda susseguente ad una toccata con Tagliani. Briscoe amministra bene anche questa nuova ripartenza e vince su Hunter-Reay, Wilson, Franchitti e Kanaan. Dopo il pasticcio ai box, Will Power risale al sesoto posto, davanti ad un altro rimontante, Rahal. Chiudono la top ten Manning, Meira e Tagliani, con sole dodici vetture che vedono la bandiera a scacchi.
Classifica finale:
Pos Driver Team Gap
1. Ryan Briscoe Penske
2. Ryan Hunter-Reay Vision + 0.4619s
3. Justin Wilson Dale Coyne + 0.9490s
4. Dario Franchitti Ganassi + 1.5230s
5. Tony Kanaan Andretti Green + 2.3214s
6. Will Power Penske + 3.4622s
7. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan + 4.0672s
8. Darren Manning Dreyer & Reinbold + 4.7283s
9. Vitor Meira Foyt + 5.9559s
10. Alex Tagliani Conquest + 1 lap
11. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan + 4 laps
12. Stanton Barrett 3G + 4 laps
Ritiri:
Driver Team Laps
Marco Andretti Andretti Green 94
Dan Wheldon Panther 86
Hideki Mutoh Andretti Green 86
Scott Dixon Ganassi 80
EJ Viso HVM 75
Ed Carpenter Vision 71
Danica Patrick Andretti Green 31
Raphael Matos Luczo Dragon 31
Mario Moraes KV 31
Mike Conway Dreyer & Reinbold 1
Share this content: