Un sogno, un bel mucchio di soldi ed un gran spirito di competività con speranze di iniziare un graduale, ma lento cammino verso la vittoria. Vijiay Myalla può sembrare un nome strano a molti ma per chi ci vive in questo mondo, quello della F1, sa che non è l’uomo getta e via, colui che non perdona due volte ed ha un assatanata voglia di soldi. No, lui invece è un uomo che è entrato nel circus per vincere, per far dimenticare il già dimenticato passato rovente e brusco di Spyker e Midland. Il nome Force India rappresenta un orgoglio che ha pervaso questo miliardario dal cor gentile e illustre, con uno staff di livello mondiale e due piloti da leccarsi i baffi. Adrian Sutil, fisico statuario, capelli al vento come al significare la voglia di fronteggiare un avversario, il più temibile, colui che ha fatto breccia nel cuore di tanti tifosi, tale Giancarlo Fisichella che, stufo di giocare la proprie carte in Francia dove la passione era solamente un sentimento materiale, si è accasato nella casa del cuore, si perchè a me piace chiamarlo così questo team. Cuore, coraggio, voglia e soprattutto quel sentimento che si è radicato negli indiani ed è esploso nel momento giusto, e cioè la passione. Non saprò dire se saranno gioie o dolori per i Myalla boys in futuro ma son certo di una cosa, una sola e certa e cioè che si può combattere e provare a vincere solo se hai la vera passione, cosa che è mancata alla Spyker o alla Midland e che sembra prevalere nella Force India.
Stefano Chinappi
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