F1- GP Turchia-Analisi Gara: Jenson il conquistatore

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INSTANBUL 07.06.2009 Come gli Ottomani guidati da Mehmet in marcia nella Penisola Balcanica per la conquista di Costantinopoli, Jenson Button guida la Brawn alla conquista di Istanbul, annientando quei pochi che osano intralciargli la strada, salvo poi lasciagli via libera senza che questo si sporchi le mani.

Nemmeno i vani tentativi di tradimento dall’interno riescono a far tremare Jenson il conquistare, anzi, si ritorcono contro i traditori costringendoli a battaglie inferiori e quindi al ritiro, vista l’incapacità di vincere una guerra pur guidando un mezzo superiore.

FURIA RUBENS Basta quindi un giro per far si che Vettel vada lungo, Button prenda il controllo della situazione mentre, alle sue spalle, si scatena l’inferno. Il prodigo Barrichello, dopo uno start poco felice, si ritrova tredicesimo, Massa scatta in quinta posizione, mentre Raikkonen viene infilato da Alonso e Kubica. La gara presta la sua attenzione al bel duello Barrichello-Kovalainen, ma l’eccesso di foga tradisce il brasiliano che va in testa coda e in men che non si dica si trova diciassettesimo a far compagnia ad Hamilton. L’inglese, però, non è certo quello dei tempi migliori e non oppone resistenza al sorpasso del Rubens furioso. La furia del brasiliano però non si placa, anzi cresce, al punto di tamponare la posteriore sinistra di Sutil e compromettere la struttura della sua ala anteriore. Il cambio muso è inevitabile, per sua fortuna è giunto il momento delle soste.

TATTICA C’è chi scommette su due soste, chi su una, chi su tre. A quest’ultima categoria appartiene Sebastian Vettel, mentre quasi tutti puntano sulle due come logica comanda. Nelle retrovie gente come Hamilton e Bourdais punta all’unica sosta, rischiando seriamente consumare le gomme al punto di vedere il cerchione.

A macchina leggera Vettel spinge come non mai e riesce a ridurre il gap che lo separa da Button a colpi di 8 decimi a giro. Quando arriva in scia all’inglese però, il tedeschino non riesce a trovare il guizzo giusto ed è costretto ad anticipare la terza ed ultima sosta, cosa che lo porterà a perdere anche la seconda piazza. Sì, perché nelle retrovie Webber viaggia su ottimi tempi, mentre Trulli e Rosberg si giocano la quarta piazza. Al contempo Massa è fermo in sesta posizione, mentre Raikkonen, perso nelle retrovie, è vittima del sorpasso di Hamilton a serbatoi scarichi.

COSTRUTTORI La gara, dopo tutti i rifornimenti, è prossima al termine ma Vettel è nelle condizioni di insinuare Webber, nettamente più lento. In casa RedBull però non vogliono rischiare e il tedesco deve alzare il piede perché, in ottica mondiale costruttori, questo podio vale tanto. Infatti Barrichello termina la sua gara anticipatamente per un problema al cambio e, dopo sette gare, la Brawn non va a punti con entrambe le vetture. Un piccolo segnale per il team RedBull che, finalmente, comincia a vedere qualche crepa anche nell’organizzazione Ottomana. Il regno di Jenson non è in pericolo, quello della Brawn un po’ meno. Coi tempi che corrono è già una notizia.

Valerio Lo Muzzo

World Championship standings, round 7:                
 
Drivers:                    Constructors:             
 1.  Button        61        1.  Brawn GP-Mercedes      96
 2.  Barrichello   35        2.  Red Bull-Renault       56.5
 3.  Vettel        29        3.  Toyota                 32.5
 4.  Webber        27.5      4.  Ferrari                20
 5.  Trulli        19.5      5.  McLaren-Mercedes       13
 6.  Glock         13        6.  Williams-Toyota        11.5
 7.  Rosberg       11.5      7.  Renault                11
 8.  Massa         11        8.  BMW Sauber              8
 9.  Alonso        11        9.  Toro Rosso-Ferrari      5
10.  Hamilton       9       
11.  Raikkonen      9       
12.  Heidfeld       6       
13.  Kovalainen     4       
14.  Buemi          3       
15.  Kubica         2       
16.  Bourdais       2       

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