Tony Kanaan,con Dallara ” 7-Eleven” n.11 giunge terzo dopo alcuni sorpassi finali a Viso ed Hunter Reay, ed una gara in salita dopo il primo pit stop nettamente anticipato rispetto al resto del gruppo. “Sicuramente non ci è andata bene con la tattica, quando prendi il rischio, alcune volte va a segno, altre no. Io ed il mio team siamo un’unica cosa, le mie decisioni sono anche le loro e viceversa , questa volta però non ero sicuro di rientrare cosi’ presto ma è andata cosi’. Siamo un gruppo,perdiamo e vinciamo assieme ed il team ha il mio pieno supporto. Finire terzi non è male ma credo che per davvero ci sia una sorta di maledizione che pende sopra di me qui a St. Petersburg. Sono sempre finito a podio, ma mai sul gradino che speravo.”. Riguardo alla storica vittoria del giovane Rahal, il brasiliano campione della serie nel 2004 è consapevole sia iniziata una nuova era caratterizzate da un passaggio di consegne importanti – ” Penso sia fantastico. Abbiamo bisogno dei Rahals, degli Andretti, abbiamo bisogno dei loro nomi. Helio ed io eravamo molto meno maturi rispetto a loro quando avevamo la loro età. Questo ci invecchia un pò. Se ci penso quando Graham è nato, io ed Helio eravamo già avviati nel mondo delle corse.Non sembra paradossale? Penso se avessi avuto diciannove anni al comando di un gp con tre giri alla fine e un Castroneves ed un Kanaan con il fiato sul collo. Comportarmi come stanno facendo questi giovani ragazzi sarebbe stato ammirevole, io avrei avuto paura solo a pensarci. Loro sono il futuro della serie e ci daranno grandi grattacapi fino al momento del nostro ritiro ” .
Dello stesso avviso Castroneves “Bobby è una leggenda ed io ho avuto l’onore sia di vederlo all’opera in tv, sia correrci assieme da avversario. Ed ora a calcare le scene c’è suo figlio che ha seguito i suoi passi, anche nell’atteggiamento da vero pilota vincente. E’ bello fare questi paragoni, c’è tanta pressione su di lui, come su Marco ed AJ, perchè devono ripetere le gesta eroiche che hanno reso leggende i loro padri e nonni, e portare un nome cosi’ importante sulle spalle è un grande fardello. Loro ci riescono alla grande!”.
Marco Andretti, n.26 con la sua Gillette Dallara è stato costretto al ritiro dopo una gara controversa “Sono stato richiamato ai box per mettere le slick visto che il circuito si andava asciugando, e abbiamo fatto la cosa sensata. Questo gran premio non è andato come volevo, e già all’inizio ho rischiato di ritirarmi, poi ho fatto un errore da principiante. Mi devo scusare con i miei ragazzi che hanno fatto di tutto per portare la mia vettura al limite. Loro sono stati perfetti nelle loro mansioni, io decisamente meno.”
Hideki Mutoh è arrivato sesto con una gara anonima ma regolare. “Ero emozionato nel momento di prendere il via, ma appena dopo il via non sapevo cosa stesse succedendo sul circuito perchè non si distingueva nulla. Il mio team mi ha dato una vettura ben bilanciata nell’assetto per le condizioni di asciutto, e cosi’ ho cercato di fare del mio meglio sulla pioggia. Quando la pista si è asciugata, ho iniziato ad approfittarne per guadagnare posizioni. Sono stato bravo a fare un bel sorpasso alla fine e se ci penso bene correre oggi con queste condizioni è stato davvero divertente. Nel prossimo gp saremo in Giappone e sarà una gara casalinga per me.”
Per Danica Patrick, è stata una gara da dimenticare al più presto. Due “lunghi” all’inizio, uno a seguito di un contatto con Moraes l’hanno fatta precipitare a fine gruppo. Da li’ non si è più rialzata mettendo in evidenza le sue enormi pecche sugli stradali.
“Abbiamo avuto una giornata controversa. Sono contenta di aver guadagnato una manciata di posizioni approfittando anche dei ritiri, ma non è stata comunque una giornata fortunata. Abbiamo del lavoro da fare , ed io stessa devo migliorare in questa tipologia di tracciati. O cambia qualcosa oppure addio vittorie potenziali nelle gare. I miei complimenti a Tony ed alla 7 Eleven per il podio”.
MN
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Stai monopolizzando il sito con la indycar!! hihiihihihihih
eheh si
grazie per i complimenti di prima eheh
se solo in Italia il grande pubblico potesse conoscere la Indycar , aprirebbe gli occhi al vero valore della F1 odierna 🙁
ormai ci si limita di più a parlare di Mosley sadomaso per esempio, visto che in gara succede ben poco..