INTERLAGOS 18.10.2009 Si finge Freddie Mercury a fine gara, intonando “We are the champions” certamente con una intonazione non perfetta. D’altronde nemmeno la sua gara è stata perfetta. Ma è stata concisa. Cinica. Utile.
Utile per conquistare il mondiale cercato da una vita, dopo dieci anni passati in chiaroscuro nella massima seria automobilistica. Utile a far conquistare a Ross Brawn l’ennesimo titolo dopo quelli vinti in Benetton e in Ferrari. Utile per affrontare la nuova stagione senza dover dimostrare niente a nessuno. Gli è bastato un quinto posto, quattro punti e via la festa.
D’altronde i rivali oggi non han fatto tanto meglio di lui. Vettel ha chiuso quarto, Barrichello ottavo complice una foratura che, probabilmente, poteva rinviare i giochi all’ultimo appuntamento dell’anno.
START Allo spegnersi dei semafori Barrichello mantiene la testa, mentre Raikkonen si getta nella mischia conquistando la terza piazza grazie al bottone magico. Il finlandese attacca poi Webber, ma danneggia l’alettone anteriore e rinuncia ad ogni sogno di gloria. Stessa sorte tocca ad Hamilton e Kovalainen, mentre Trulli, dopo una manovra al limite di Sutil, perde il controllo della vettura centrando lo stesso tedesco. A sua volta il pilota Force India centra l’incolpevole Alonso passante per la Ferradura. La Safety Car è inevitabile. Raikkonen, Hamilton e Kovalainen ne approfittano per rifornire. Quest’ultimo però, come Massa a Singapore, riparte trascinandosi il bocchettone della benzina per tutta la pitlane. Un attimo di paura per Raikkonen quando la benzina, persa dal bocchettone trascinato dal connazionale, infiamma la sua Ferrari. Niente di che alla fine. La vettura di sicurezza esce di scena al termine del quarto giro. Alla ripartenza Grosjean viene infilato da Button, Nakajima, Alguersuari, Vettel, Hamilton e Kovalainen. Ma è già tempo di pit stop.
SOSTE Heidfeld è il primo a rifornire al ventesimo giro, seguito dal leader della gara Barrichello. Il brasiliano rientra innanzi a Vettel, ma il tedesco lo liquida immediatamente alla Ferradura. Heidfeld è costretto al ritiro, mentre in pit lane sfilano Kubica, Rosberg e Buemi. In tutto questo Button riesce a sopravanzare Kobayashi, mentre il cambio abbandona Rosberg. Al ventinovesimo giro è il turno di Button, poi al trentunesimo Nakajima, uscente dalla pit lane, centra il connazionale Kobayashi perdendo il controllo della propria vettura e finendo sulle barriere di protezione della Recta Opposta. Vettel rifornisce al trentasettesimo giro, ma la gara ormai vive di pura tattica.
Webber è saldamente in testa, Kubica ambisce al secondo posto, mentre si accende la lotta Hamilton-Barrichello per il podio.
SFORTUNA Il brasiliano, al rientro dalla sua ultima sosta, riesce a spuntarla sul pilota inglese della McLaren, ma il campione del mondo non lo molla. In tutto questo Button è saldamente in sesta posizione, e la matematica gli nega il titolo per un punto, mentre Fisichella viene infilato da uno splendido Kobayashi perdendo così la decima piazza. Hamilton continua ad incalzare Barrichello che è il difficoltà. La posteriore sinistra dà qualche noia al brasiliano che così perde la terza posizione. Poi la noia si trasforma in foratura. Il pit stop è inevitabile e il brasiliano chiude ottavo sotto la bandiera scacchi. La matematica adesso è chiara. Button è campione. Re Jenson può festeggiare.
Valerio Lo Muzzo
Classifiche Mondiali:
Piloti: Costruttori:
1. Button 89 1. Brawn-Mercedes 161
2. Vettel 74 2. Red Bull-Renault 135.5
3. Barrichello 72 3. McLaren-Mercedes 71
4. Webber 61.5 4. Ferrari 70
5. Hamilton 49 5. Toyota 54.5
6. Raikkonen 48 6. Williams-Toyota 34.5
7. Rosberg 34.5 7. BMW Sauber 32
8. Trulli 30.5 8. Renault 26
9. Alonso 26 9. Force India-Mercedes 13
10. Glock 24 10. Toro Rosso-Ferrari 7
11. Kovalainen 22
12. Massa 22
13. Kubica 17
14. Heidfeld 15
15. Fisichella 8
16. Sutil 5
17. Buemi 5
18. Bourdais 2
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Si scrive Freddie Mercury. Se non sai come si chiama il cantante più grande di tutti i tempi evita di citarlo. Grazie.
Sbagliare è umano. Correggere lecito. Attaccare inopportuno.
Scusami, ma per me Freddie è un idolo. E se qualcuno sbaglia il nome o lo offende per la sua omosessualità perdo il lume della ragione.