Il kilometro è il trentesimo, la salita quella della collina del meraviglioso parco di San Giuliano, il profumo quello dell’aria salmastra della laguna mischiato a quello di qualche cespuglio odoroso. Da quassu’ Venezia sembra vicina, dietro l’angolo. Per Lui oggi niente circuito ripetitivo, nessuna partenza da indovinare, nessun avversario da intimidire a colpi di paraurti sul posteriore, nessuna rete o muretto di cemento armato a dividerlo dal suo pubblico. Solo grinta e forza di volontà. La stessa miscela di elementi che una sera di 7 anni fa lo vide abbandonare l’abbraccio della scomoda sedia a rotelle per rialzarsi in piedi davanti al mondo intero quando il mondo intero credeva che i piedi non ce li avesse più.
Per Lui oggi solo sudore, dolore alle braccia e fiato corto. E bambini che applaudono, donne che salutano, uomini dalla scorza dura e dal cuore tenero, che conoscono la sua storia e lottano contro sè stessi per nascondere occhi lucidi e groppo in gola. Dopo la salita e il giro della collina, inevitabilmente arriverà la discesa. Una di quelle che non faranno mai la Storia, che in comune con quella dello storico Cavatappi avrà solamente la Laguna.
Veneta, non Seca.
Una discesa che non lascierà nessun avversario di stucco,che non toglierà il fiato. Anzi, te lo farà ritirare, ti farà rilassare per una quarantina di metri. Poco meno di un millesimo rispetto a tutta la Maratona. Oggi sono al Parco con la figlia maggiore e la mia fida fotocamera. Aspettiamo il passaggio del Pilota abbattuto dal Fato e rimesso in piedi dal Carattere, del Padre al quale ho potuto stringere la forte mano in un freddo pomeriggio bolognese, dell’ Uomo che ha dovuto affrontare salite ben piu’ impegnative di questa.
Improvvisamente una moto della Polizia, un paio di colpi di sirena, un lampeggiante. Alex fa il suo ingresso nel parco con il tostissimo Mauro in scia. Entrambi vanno forte, incredibilmente forte. “Zanna” imposta ogni singola curva con la tipica cattiveria del Pilota, chiudendo ogni possibile porta all’ avversario, tagliando ogni intermedio in testa. Divora letteralmente il saliscendi del Parco in un paio di minuti, lasciando tutti stupiti dal mix di velocità, sofferenza e tenacia dimostrati nel rapidissimo passaggio. Come previsto più di qualcuno tra il pubblico cerca un fazzoletto che non c’è, molti incitano i due, qualcuno scopre di non aver parole.
Poi il lunghissimo rettilineo del Ponte della Libertà, Venezia e il suo orizzonte sempre piu’ vicino, quattordici ponti e le loro passerelle, Piazza San Marco, l’arrivo da Dominatore assoluto. Con gesti ormai automatici riguardo gli scatti ancora “caldi” di passaggio mentre mia figlia reclama la mia attenzione.
“Papà, ma chi è Zanardi ?”
“Non chi è. Cos’è. Un Uomo con la U Maiuscola, un Pilota con le Palle, un esempio per tutti, un Mito per tanti.”
Anche per Me.
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Bravo Pierpaolo, veramente un bel pezzo… 🙂
Ho visto gli ultimi 200 metri quasi per caso. Mitico Zanardi!!!!!!
Felicissimo per Alex! E congratulazioni anche a Pierpaolo :grin:, guardate qua:
http://www.alex-zanardi.com/index.asp?pos=0