Una manifestazione che da sola è in grado di ottenere un riscontro mediatico superiore a tutti gli altri Rally nostrani. Questo, forse per il dispiacere degli appassionati dai palati più fini, è divenuto negli ultimi 30 anni il Rally di Monza, un evento capace di richiamare nella cittadina brianzola alcuni dei nomi di maggior spicco nel mondo delle 2 e 4 ruote.
A cominciare ovviamente da quel Valentino Rossi la cui sola presenza è capace di attirare folle oceaniche, un Rossi che però come di consueto è andato ben oltre la sola partecipazione: dopo la prima giornata di Venerdì era infatti il fenomeno di Tavullia a menare le danze su di una Ford Focus WRC. D’accordo che il Rally di Monza è un qualcosa di atipico perché corso nella quasi sua totalità all’interno di un autodromo, ma vedere un rallysta occasionale mettere il muso davanti a gente del calibro di Andrea Navarra o Marcus Gronholm fa sempre un certo effetto, ma ad imprese simili il dottore ci ha oramai abituato. Nella seconda tappa però, complici un paio di errori, Rossi perdeva la leadership della gara in favore di Dindo Capello, altro non-rallysta ma oramai di casa alla sfida monzese, che andava poi a difendere la prima posizione fino alla domenica, bissando così il successo 2008. Per Valentino invece ancora un secondo posto come lo scorso anno, risultato non andato giù al dottore che ci teneva a vincere e sa bene dove andare a trovare quei 17” che alla fine lo separano dalla Citroen C4 WRC di Capello. Dietro di loro un terzetto di Subaru quelle di Babini, Gronholm e Navarra e da gli ultimi due era francamente lecito attendersi qualcosa di più.
Al 7° e 16° posto hanno chiuso altri due centauri prestati alle quattro ruote, rispettivamente Marco Simoncelli e Loris Capirossi. Tra le altre celebrità in gara Mattia Pasini ha invece chiuso 31°, Guido Meda 57°, Cesare Cremonini 63°, Graziano Rossi, papà di Valentino 77° mentre l’inviato di striscia Edoardo Stoppa navigato dalla fidanzata e anch’essa nota Juliana Moreira si sono ritirati.
Un’altra delle note di rilievo della gara monzese, un vero successo di pubblico con oltre 30 mila presenti, è stata l’ennessima sfida tra la Peugeot 207 di Paolo Andreucci e l’Abarth Granded Punto di Luca Rossetti nella classe S2000. I due già protagonisti assoluti del Campionato Italiano Rally, si sono giocati una sorta di rivincita con Andreucci che ha ancora una volta superato il rivale dell’Abarth. Nelle altre classi , vittoria di Stefano D’Aste tra le Gt, con l’ex vincitore del trofeo indipendenti WTCC capace di portare la sua Lotus Exige addirittura al 10° posto assoluto in mezzo alle WRC, di Stagni nel Gruppo N su una Mitsubishi Evo X e di Colombi fra le S1600 su di una Citroen C2.
William Marzi
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