Dopo un weekend tormentato, il nuovo circuito cittadino di San Paolo regala una gara spettacolare e ricca di colpi di scena. Will Power salva il bilancio del Team Penske conquistando la vittoria con un bellissimo sorpasso a due giri dalla fine su Ryan Hunter-Reay. Completa il podio Vitor Meira. Particolarmente significativo il risultato per Power e Meira, al rientro dopo gli incidenti che avevano posto anzitempo fine al loro 2009. La gara è stata accorciata dai 75 giri previsti a 61 dopo essere stata stoppata per 45 minuti a causa di un violento temporale che aveva investito la città brasiliana.
Al via il poleman Dario Franchitti che mantiene la leadership, mentre dietro si è subito scatenato il caos quando il rookie Takuma Sato arriva troppo lungo alla prima curva e tampona Scott Dixon, mandandolo in un testacoda e coinvolgendo anche Helio Castroneves. Entrambi sono in grado di riprendere la gara dopo le riparazioni ai box, a differenza di Sato. Dietro, Mario Moraes (partito dall’ultima fila dopo aver sbattuto nelle prove libere) non frena in tempo e vola sopra Marco Andretti. Sono necessari alcuni minuti per rimuovere la Dallara del KV da sopra quella di Andretti, che alla fine esce dalla vettura illeso. “Ovviamente c’era molto sporco“, ha poi dichiarato. “Penso che se hai un po’ di buon senso, non parti a tutto gas se non riesci a vedere l’auto davanti a te.” Dopo il restart, Franchitti riesce ad allungare su Alex Tagliani, che fino al 19° giro mantiene la seconda posizione prima di essere superato da Hunter-Reay. I 3 insieme a Tony Kanaan riescono a guadagnare un buon margine sugli avversari, fino a quando esce la seconda bandiera gialla al giro 21 per un incidente di Milka Duno. Tutti i piloti rientrano al pit, tranne Simona De Silvestro che resta fuori e passa in testa, alla prima gara in carriera. La svizzera è brava a tenere la leadership dopo il restart, mentre Hunter-Reay riesce a scavalcare Franchitti. Al giro successivo, il pilota dell’Andretti Autosport prende la testa della corsa. Alle loro spalle, Dan Wheldon tampona Tagliani e spedisce il canadese contro Kanaan. Il risultato è Kanaan in testacoda e doppiato di un giro e Tagliani ko. Pochi giri dopo si scatena improvvisamente un temporale che provoca il caos. Numerosi piloti finiscono in testacoda, tra i quali Danica Patrick (che perde un giro) e Alex Lloyd che finisce a muro provocando la terza caution della giornata. Dopo pochi giri, viene esposta la bandiera rossa.
Prima dell’interruzione tutti montano le gomme da bagnato, e grazie ad un pit stop al momento giusto Power si ritrova secondo, tra Hunter-Reay e Franchitti. Dopo 45 minuti di interruzione, la gara ricomincia con un countdown di 42 minuti. Alcuni piloti scelgono di rientrare subito per montare le slick, tra cui Hunter-Reay e Power. Al restart, i primi cinque sono Franchitti, Dixon, Mike Conway, Justin Wilson e EJ Viso. Quando i primi rientrano anche loro ai box, Hunter-Reay si ritrova in testa davanti a Ryan Briscoe e Power. Inizia una bella lotta tra Hunter-Reay e Briscoe, che si superano un paio di volte prima che l’australiano tenti l’allungo. Ma la leadership di Briscoe dura due giorni, perché il pilota di Penske arriva lungo alla curva 5 e sbatte, provocando la quarta bandiera gialla della gara. Hunter-Reay effettua un buon restart ma non riesce a staccare Power, che a quattro minuti dalla fine lo affianca nel lungo rettilineo prima dell’ultima curva e lo supera, andando a vincere. Dietro, Meira effettua la stessa manovra e scavalca Raphael Matos per il terzo posto. Matos mantiene il quarto posto nonostante la pressione di Wheldon, seguito dai due piloti di Ganassi, Conway, Castroneves, Wilson e Kanaan che completano la top ten.
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