Ha vinto e Loeb e probabilmente sarebbe andata ad ogni modo così. Ma a giocare un ruolo fondamentale nell’ultima tappa del Rally di Giordania sono stati i giochi di squadra, in grado di annullare quello che poteva essere un intrigante finale di gara e creando al contrario una situazione di grande imabarazzo, alla quale la FIA ora dovrà essere in grado di mettere una pezza. Ma andiamo con ordine.
Ormai da anni nel Mondiale vige la regola che l’ordine di partenza sulle speciali di giornata, è esattamente quello d’arrivo della tappa precedente. Sull’asfalto il problema è minimo, ma nei rally su terra partire per primi dovendo spazzare la polvere agli avversari è un enorme svantaggio. Da regolamento dunque a transitare sugli sterrati giordani dovevano essere nell’ordine: Loeb, Ogier e Latvala, con quest’ultimo pronto a sferrare l’attacco al duo Citroen. Al team francese non è però andata giù la tattica del Venerdì della Ford di far rallentare Latvala per poter partire terzo, sebbene questa usanza sia ormai una consuetudine in ogni gara, e si è così avviata un’ escalation di giochi di squadra ai limiti dell’incredibile.
Dapprima Citroen ha fatto si che Ogier, interprete stupendo della gara e potenzialmente ancora in lotta per il successo, si presentasse con 5 minuti di ritardo al controllo pre-prova, per prendersi quei 50 secondi di penalità in grado di farlo retrocedere dietro a Latvala in classifica e nell’ordine di partenza. La risposta Ford non si è fatta attendere e Mikko Hirvonen, fuori dai giochi dopo l’incidente di ieri ed in gara solo grazie alla formula del Superally, si è presentato con 6 minuti di anticipo allo start della prima speciale di giornata per poter partire davanti a Latvala, fregandosene della seguente penalità di 15 minuti che non hanno per nulla influito sul suo risultato finale, da ieri compromesso. Si pensava fosse finita qua ed invece Citroen ha piazzato l’ultimo colpo basso: facendo si che l’incolpevole Ogier con un ulteriore anticipo al via della prova potesse partire davanti a tutti, pulendo la strada anche al compagno di marchio Seb Loeb. Una manovra costatagli 8 minuti e la caduta in ottava posizione.
Si è così partiti per la tappa, trasformatasi però in un inutile transito di vetture in cui nulla è cambiato rispetto al via. Loeb ha difeso il mezzo minuto di vantaggio su Latvala, Solberg ha fatto suo con tranquillità il podio tenendosi alle spalle Sordo, Wilson ha chiuso quinto mentre uno stoico Ogier ha trasformato in energia positiva la rabbia per aver subito il triste gioco di squadra recuperando almeno il 6° posto, dopo aver scavalcato Villagra e Kimi Raikkonen. Per Kimi una gara difficile, con prestazioni mai all’altezza delle pur non elevate aspettative, ma finalmente ha perlomeno visto il traguardo incamerando 4 punti mondiali, in grado di costituire una buona base per il futuro. La s2000 Cup se la è aggiudicata la Ford Fiesta di Xavi Pons mentre Patrick Flodin ha fatto suo il Mondiale Produzione al volante di una Subaru Impreza Gruppo N.
Al termine della gara la Ford ha chiesto spiegazioni per il comportamento di Ogier, ma il team Francese ha chiosato, indicando come causa un problema elettrico. Le parole dei protagonisti hanno però lasciato molti dubbi a riguardo. Un infuriato Ogier se l’è cavata con un “No Comment” mentre Loeb ha sottolineato come la situazione è veramente ai limiti del regolamento.
La prossima tappa del Mondiale sarà in Turchia tra due settimane e Loeb vi si presenterà con un margine già abissale sugli inseguitori. Sempre che la FIA non decida di intervenire, anche perchè sulla terra turca c’è il grosso incubo di ricadere negli stessi giochetti. Il colmo per Jean Todt che sta puntando tantissimo sul rilancio mediatico, e agli occhi dei tifosi, del WRC.
William Marzi
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