Chris van der Drift, pilota neozelandese difensore dei colori dell’Olympiacos in Superlague Formula, ha lasciato l’ospedale inglese di Dartford per fare ritorno a casa. Van der Drift è stato suo malgrado coinvolto in uno dei più spettacolari e seri incidenti che da un certo periodo sembrano una costante nel mondo delle corse. Come Mark Webber, Josef Kral e Raffaele Marciello, Chris ha spiccato il volo dopo aver tamponato la vettura che lo precedeva sul tracciato di Brands Hatch, dove domenica scorsa correva appunto la Superleague Formula. A complicare le case un fattore non da poco: un ponte, che è stato urtato dalla vettura in volo, scagliandola in pista in mille pezzi.
La cellula di sicurezza ha retto bene, salvando la vita al pilota. Ma i violenti scuotimenti e impatti tra ponte e suolo hanno comunque provocato al pilota la doppia frattura di una caviglia, e di tre dita della mano sinistra. Dopo essere stato subito operato per sistemare il danno alla caviglia, Chris dovrà ora affrontare ulteriori interventi di chirurgia plastica per il pieno recupero delle dita infortunate. Ciò sarà il fattore determinante per stabilire l’effettivo tempo totale di riabilitazione del pilota. Ulteriori esami dovrebbero poi far luce circa la sospetta incrinatura di una scapola, e relativa slogatura della spalla.
Dal canto suo Chris ricorda bene la dinamica dell’incidente, ma solo alcuni frammenti delle fasi di soccorso, a causa di probabili perdite di conoscenza. Ciò nonostante ha archiviato quanto successo come un “normale” incidente di gara, senza quindi accusare Jousse, il pilota che voleva sorpassare, di aver compiuto manovre scorrette o pericolose. Sembra infatti che il francese avesse problemi di gomme e volesse anzi agevolare il sorpasso di Van der Drift, spostandosi sulla destra, traiettoria invece scelta dal neozelandese per il suo tentativo di attacco.
Marco Borgo
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