Helio Castroneves ha conquistato la sua seconda vittoria consecutiva, e la terza nella stagione della IZOD IndyCar Series, vincendo la Indy Japan 300 disputata sul Twin Ring Motegi. Il pilota brasiliano ha dominato la gara, conquistando la leadership sul compagno di squadra Ryan Briscoe durante il penultimo pit stop al giro 118, mantenendola fino alla fine. Alle spalle di Castroneves sono arrivati i due contendenti al titolo Dario Franchitti e Will Power, che si presenteranno all’ultima gara della stagione in programma fra due settimane ad Homestead separati da 12 punti. La gara di Motegi ha mostrato un pubblico sensibilmente più numeroso rispetto agli anni precedenti; crescita che può essere attribuita alla popolarità di Takuma Sato. Il pilota giapponese ha ripagato la stima del suo pubblico disputando una gara solida chiusa al dodicesimo posto, il suo secondo miglior risultato stagionale.
La gara parte con una temperatura molto elevata. Al momento del via Castroneves riesce a mantenere la leadership su Briscoe, Franchitti e Power. Al secondo giro arriva la prima caution della giornata quando Bertrand Baguette finisce a muro alla curva 2. Quando la gara riparte Castroneves allunga nuovamente, riuscendo ad accumulare fino a 4 secondi di vantaggio. Il suo vantaggio viene però azzerato al giro 42, quando la vettura di Alex Lloyd rallenta a causa di un problema all’acceleratore provocando la seconda caution della giornata. In questa fase Power perde qualche posizione ritrovandosi al decimo posto quando rallenta prematuramente prima che la caution fosse ufficialmente chiamata. Tutti i piloti approfittano di questa fase di neutralizzazione per effettuare il loro pit stop. Quando la gara riparte Castroneves riesce ad allungare nuovamente, mentre Briscoe e Franchitti lottano per la seconda posizione. Al giro 68 avviene il secondo incidente della gara, quando Mario Moraes finisce violentemente a muro alla curva 2 a causa della rottura della sospensione. Il pilota brasiliano viene estratto dalla vettura cosciente dagli addetti alla sicurezza e viene successivamente trasportato in ospedale per controlli a causa di un forte mal di schiena. Tutti i piloti ne approfittano per effettuare il loro secondo pit stop, tranne Raphael Matos e Hideki Mutoh che restano in pista e si ritrovano ai primi due posti.
Al momento del restart Castroneves ha un lento riavvio e viene immediatamente passato da Briscoe e Franchitti alla curva 1, con lo scozzese che in un sol colpo passa dal quinto al terzo posto. Ma in pochi giri entrambi i piloti Penske riescono a passare Franchitti prima e Mutoh e Matos poi portandosi ai primi due posti. Al giro 115 si chiude la gara di Paul Tracy, con la vettura danneggiata a seguito di una toccata contro il muro alla curva 4. A causa dei detriti esce la quarta caution della gara e tutti i piloti ne approfittano per effettuare il terzo pit stop, grazie al quale Castroneves si riporta in testa davanti a Briscoe. L’ultima caution arriva poi al giro 148, quando Lloyd, già staccato di 16 giri, finisce a muro in curva 2, provocando un lungo periodo di neutralizzazione per pulire la pista dall’olio e riparare una porzione di SAFER Barrier danneggiata dall’impatto. Tutti i piloti effettuano il loro ultimo pit stop, con Castroneves che esce primo davanti a Franchitti, Briscoe e Power, quarto dopo un ottimo pit stop. Al momento della ripartenza, a 31 giri dalla fine, Power passa Briscoe e comincia una battaglia con Franchitti per il secondo posto. A quattro giri dalla fine si presenta una buona occasione per il sorpasso durante il doppiaggio di Milka Duno, ma Power non riesce a completare la manovra e deve accontentarsi del terzo posto, il suo primo podio in carriera su un ovale. Davanti, Castroneves taglia il traguardo con quattro secondi di vantaggio su Franchitti, conquistando la sua seconda vittoria sull’ovale giapponese. Danica Patrick chiude al quinto posto dopo una buona gara, prima tra i piloti dell’Andretti Autosport, precedendo Scott Dixon e il compagno di squadra Tony Kanaan. Graham Rahal risale dal sedicesimo posto in griglia fino all’ottavo posto, vincendo una lotta a tre nel finale con Ryan Hunter-Reay e Dan Wheldon, che completano la top ten.
Classifica finale:
Pos Driver Team Time/Gap 1. Helio Castroneves Penske 2h04m04.4780s 2. Dario Franchitti Ganassi + 4.5746s 3. Will Power Penske + 5.0743s 4. Ryan Briscoe Penske + 6.4825s 5. Danica Patrick Andretti + 7.6057s 6. Scott Dixon Ganassi + 8.3641s 7. Tony Kanaan Andretti + 9.4093s 8. Graham Rahal Newman/Haas + 11.7163s 9. Ryan Hunter-Reay Andretti + 12.2125s 10. Dan Wheldon Panther + 12.4720s 11. Marco Andretti Andretti + 15.5007s 12. Takuma Sato KV + 16.0693s 13. Alex Tagliani FAZZT + 17.6774s 14. Hideki Mutoh Newman/Haas + 18.2811s 15. EJ Viso KV + 18.7349s 16. Justin Wilson Dreyer & Reinbold + 19.4293s 17. Vitor Meira Foyt + 20.1047s 18. Raphael Matos De Ferran Dragon + 21.2346s 19. Milka Duno Dale Coyne + 3 laps 20. Roger Yasukawa Conquest + 5 laps Retirements: Alex Lloyd Dale Coyne 131 laps Paul Tracy Dreyer & Reinbold 114 laps Simona de Silvestro HVM 85 laps Mario Moraes KV 66 laps Bertrand Baguette Conquest 1 lap
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