Domani sul tracciato del Ricardo Tormo nei pressi di Valencia inizierà l’ultimo week end di gara del Motomondiale 2010: stagione complessa con molti colpi di scena, primo su tutti l’infortunio di Valentino Rossi al Mugello, ma d’altra parte è stata la stagione che ha affermato la precisione e l’inarrestabilità di Jorge Lorenzo. Campione del mondo 2010, lo spagnolo di Yamaha ha dimostrato tutto il suo talento e sicuramente infastidito non poco Valentino, andando a vincere 8 gran premi con la “sua” moto, la “sua” M1.
La storia d’amore tra Rossi e la M1 è qualcosa che raramente si vede nel mondo dei motori, dove tutto gira intorno a budget da capogiro e gran poco viene lasciato alla spontaneità. Valentino, con la decisione (allora giudicata folle) di passare dalla super vincente Honda a Yamaha nel 2004, si era preso una grande responsabilità: in HRC si pensava di poter vincere con qualsiasi pilota su moto competitiva, Rossi invece voleva affermare esattamente il contrario, il pilota conta eccome.
Così il Dottore per la prima volta nel 2004 prende tra le mani la M1 e la trasforma: negli anni seguenti abbiamo il privilegio di assistere ad un rapporto quasi “umanizzato” tra uomo e moto, tra Valentino ed M1. Un rapporto fatto di vere e proprie effusioni (il bacio di Welcom 2004), fatto di attenzioni maniacali come la cura personale degli adesivi, fatto di parole, gesti e scaramanzie da condividere esclusivamente con la sua M1. I due hanno percorso moltissimi chilometri per un totale di 7 stagioni, 4 mondiali vinti, 46 vittorie e 24 pole position, con l’aggiunta di imprese ed emozioni che spesso hanno ravvivato non solo le domeniche pomeriggio dei tifosi, ma anche la stessa Moto Gp.
A Valencia Valentino e la M1 percorreranno le ultime tornate insieme, prima che il pilota corra dalla nuova “fidanzata” (la Desmosedici), e prima che per la M1 arrivi il nuovo “lui” (Ben Spies). Tutto sommato, qualsiasi sia l’opinione su pilota, moto e sport, resta il fatto che Rossi e Yamaha è stata una delle accoppiate più solide e vincenti della storia del motociclismo: pensate a cosa ci saremmo persi se nel 2004 non ci avesse provato!
Beatrice Moretto
Share this content: