La voce girava da alcuni giorni, ma da martedì la cosa è ufficiale: la Casa del Cavallino sembra aver preso molto sul serio quella clausola che prevede la separazione delle parti qualora non siano stati raggiunti gli obbiettivi preposti alla fine di ogni anno di lavoro. In parole povere, la Ferrari ha deciso di non confermare Mirko bortolotti e Daniel Zampieri all’interno del Ferrari Driver Academy. Scelta piuttosto strana, giustificata dal responsabile della filiera giovani Luca Baldisserri come “sopraggunte difficoltà ad impartire i propri metodi di lavoro a piloti già formati agonisticamente e caratterialmente. Lavorare con piloti provenienti dal kart è tutt’un altro paio di maniche.”
Il discorso fatto dall’uomo in rosso va però in controtendenza con le stesse scelte manageriali del programma, che pochissime settimane fa aveva fatto entrare nelle file del programma giovani un pilota che si è già accaparrato un sedile per il 2011 grazie a sponsor personali: tale Sergio Perez. La Ferrari ha deciso di non riconfermare i due piloti italiani, nonchè ultimi campioni della Formula 3 italiana. E dire che Bortolotti nel 2008 aveva subito strabiliato gli uomini di Maranello nel test premio sulla Rossa di F1. La Ferrari però si era accontentata dei titoli dei Media, anzichè dare seguito alla cosa, finchè l’incidente di Massa in Ungheria 2009 non ha fatto fare marcia indietro alla truppa rossa, che riconsiderata l’idea ha imbastito un programma serio quando ormai molti altri chiudevano le loro filiere.
Bortolotti intanto era già un uomo Red Bull, la quale lo ha sbattuto in F2 prima di tagliarlo. La Ferrari quindi l’ha ripreso con sè, inserendolo per la seconda stagione consecutiva in una categoria nuovissima, la GP3 (con i rischi e difficoltà del caso). E che dire invece di Zampieri? La stagione maiuscola in World Series by Renault da esordiente aveva subito fatto parlare di un interessamento del cavallino ad entrare con un suo team. Ora invece Daniel ha altri problemi a cui pensare. Difficile però spiegare come un esordiente, che sul bagnato aveva subito trovato la via del podio nella prima gara del campionato, per poi ripetersi ancora nel corso della stagione sia stato messo alla porta così.
Certo, durante la stagione sono emersi anche due episodi a carico dei due indiziati che hanno un certo peso. Bortolotti a Silverstone era salito sul podio difendendosi oltre le righe (nel vero senso del termine) dal sopraggiungente Gutierrez. Il trentino sul podio era infatti un po’ teso, ormai sicuro che non l’avrebbe passata liscia, e alla fine ha pagato pegno, capitolo chiuso.
Storia diversa invece per Zampieri. Ostacolato in qualifica a Budapest da Salaquarda, il romano era entrato nel box del team ceco per chiedere spiegazioni, quando più meccanici hanno cominciato a strattonarlo fuori dal box. Nella tensione era partito un pugno che ha colpito al volto Igor Salaquarda, invitato poi dai commissari a lasciare il circuito quale responsabile dell’accaduto.
Confermati invece Jules Bianchi (come si fa ad appiedare un pilota neo promosso tester ufficiale?), Maisano (campione F Abarth 2010), Marciello, Stroll (ne avevate più sentito parlare?), mentre l’occhio del Cavalino ora insegue un tale Nicolas Costa. Oggettivamente il discorso di Baldisserri applicato a Maisano e Marciello non fa una piega. I due hanno quasi fatto un campionato a sè, ma è chiaro visto che i due diversamente dagli altri piloti erano istruiti e formati fisicamente, tecnicamente, e in pista dai tecnici Ferrari. Lodevole anche Marciello, che ha pasticciato un po’ a Monza, perdendo posizioni in classifica generale e non potendo così suggellare una stagione comunque impeccabile.
Marco Borgo
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