Ci eravamo lasciati con una doppia vittoria italiana sul circuito di Brno, invece quando siamo nel pieno dell’estate il Wtcc torna più forte che mai con l’appuntamento dell’Estoril. Mentre nelle altre piste avevamo più o meno l’idea di chi potesse dominare, all’indomani dell’inizio del week-end portoghese le incognite sono riuscite a superare le certezze. Di solito, da quanto visto negli ultimi anni, la Bmw sui circuiti veloci sfrutta appieno il potenziale, lo stesso la Chevrolet che si è divertita soprattutto a Valencia, che tutto ha a disposizione, tranne la fama di essere un tracciato da affrontare scarichi aerodinamicamente. Invece in Seat si sono mostrati molto competitivi a Puebla e Curitiba mentre già a Brno la storia è cambiata con il solito Tarquini, mai cosi veloce, a metterci lo zampino con la vittoria in gara 2. Il dilemma sorge spontaneo, sicuramente in Bmw la zavorra è aumentata, ma non per tutti. Per esempio Priaulx ha davvero il minimo e potrebbe rappresentare un fattore positivo e determinante per i bavaresi. Il problema inizia a farsi enorme con Zanardi e Porteiro, entrambi spenti durante la stagione ma improvvisamente leggendari a Brno, quindi su un circuito dove sarà difficile assettare la vettura, la presenza ingombrante di una cinquantina di Kg in più non sarà molto divertente. In Chevrolet, nota negativa per Huff un mese fa con l’infrazione al regolamento tecnico e quindi non ha potuto godersi i punti conquistati sul campo. Allora il tutto si tramuta in un fattore positivo, con l’inglese alleggerito e con tante credenziali giuste per lottare in una pista che non disprezza. Dopo i test di Monza, le Lacetti si sono difese abbastanza bene con Menu terzo e Larini pressapoco dietro. Questi hanno potuto provare la vettura per la Lusitania, quindi sia lo svizzero che l’italiano potranno dire la loro. Spostandoci in Seat dopo un breve viaggio in Bmw e Chevrolet, sia Tarquini che Muller sono in lotta per il campionato con tanto di primo e secondo posto assicurato anche dopo Brno. Attualmente il cinghio è al massimo con il carico di zavorra necessario ma, come dimostrato a Brno, non ha avuto grosse difficoltà a tenere testa alle scatenate e leggere 320 Si. Allora sorge spontanea una domanda; le Leon Tdi sono cosi avvantaggiate rispetto alle vetture a benzina? La risposta pare chiara, certo che sì. Dominio schiacciante dimostrato sul finire della scorsa stagione quando a fare la voce grossa vi erano Priaulx e Farfus, per poi quasi perdere il mondiale in volata a Macao contro le allora nuove robuste, appunto, Leon Tdi. Il dado è tratto, quest’anno la Seat anche con la zavorra sarà sempre lì e difficilmente ne uscirà sconfitta. Tarquini è in una forma straordinaria, Muller sembra essere meno incisivo e aggressivo del solito ma con la voglia di correre regolare al fine di lottare sempre e comunque. Forse non riusciranno a vincere all’Estoril, ma sicuramente daranno filo da torcere a chi sarà leggero. Spostandoci in Giappone, o meglio in Casa Honda, decisivi i test di Monza per concretizzare il lavoro di un certo Thompson, miglior pilota della stagione scorsa con una mediocre Alfa Romeo. Tanto da fare ancora e con il pallino di conquistare la prima pole o punti pesanti, come fece già l’inglese nel diluvio di Pau. Molti si sono preoccupati nel vedere la velocità e l’evoluzione aerodinamica di questa Accord che tra una gara e l’altra, giocherà un ruolo fondamentale nell’economia del campionato. Dati statistici e domande a parte, il favorito numero uno sarà Priaulx, decisamente nella sua stagione peggiore, ma che grazie alle dolci curve portoghese saprà riconquistarsi l’armonia necessaria.
Stefano Chinappi
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