Dopo un anno di assenza dal calendario di F1 (dal 2007 infatti Hockenheim e Nürburgring si alternano per ospitare il gran premio di Germania) il circuito di Hockenheim ritorna nel mondiale, per la decima tappa del campionato del mondo.
La pista di Hockenheim, nata nel lontano 1932 è lunga 4.574 km (un tempo i km erano 6.825) e sorge nella cittadina dell’ Heidelberg a sud di Francoforte.
Teatro di numerose e leggendarie battaglie (indimenticabile è ad esempio la collisione avvenuta nel 1982 tra Salazar e Piquet culminata in una lite in cui il pilota della Braham imbufalito, schiaffeggiò il pilota cileno) che hanno infiammato i cuori di generazioni e generazioni di tifosi, da sempre sinonimo di velocità e spettacolo, da molti anni ormai le continue modifiche apportate per rallentare la velocità delle vetture ed aumentare la sicurezza dei piloti (tristemente famosi sono gli incidenti in cui persero la vita Clark nel ’68 e Depailler nel 1980), la costruzione di nuove tribune per ospitare un numero maggiore di spettatori (che ha portato al disboscamento della foresta in alcune zone) e l’introduzione di nuove curve per favorire i sorpassi hanno trasformato l’originale configurazione dell’impianto, estirpandone gran parte della bellezza e del fascino che facevano di Hockenheim il tempio per eccellenza della velocità, insieme a Monza, Silverstone o Spa. Nonostante ciò, il circuito di Hockenheim rimane un severo banco di prova per i motori. Qui infatti per il 70% della percorrenza la farfalla del motore viene spalancata al massimo.
Di grande importanza è inoltre trovare un set up che congiunga una buona velocità di punta nei rettilinei con un’aderenza ottimale sull’asfalto nella parte guidata, per questo le squadre generalmente optano per un carico aerodinamico medio – elevato.
La pista infatti può essere suddivisa in due parti: la prima, più rapida inizia con il rettilineo principale (in cui si raggiungono facilmente i 300 km/h) che porta alla Nordkurve da affrontare in quarta. Ci ritroviamo così in un secondo rettilineo (più corto) che immette in una “finta curva” da percorrere a pieno, oltre i 300 all’ora. Dopo una brusca frenata si affronta un tornantino verso destra alla velocità di 100 km/h. Da qui in avanti, ha inizio il cosiddetto “complex”, ovvero la parte più guidata del circuito. Attraverso una serie di curve e un breve rettifilo, si giunge nel Motodrome, unica parte della pista (insieme al rettilineo) ad essere rimasta invariata rispetto alla vecchia configurazione.
Di seguito vi proponiamo il programma del week end:
Venerdì 18 Luglio
Ore 10.00-11.30 Prima sessione di prove libere
Ore 14.00-15.30 Seconda sessione di prove libere
Sabato 19 Luglio
Ore 11.00-12.00 Terza sessione di prove libere
Ore 14.00 Prove ufficiali
Domenica 20 Luglio
Ore 14.00 Gara
Cristina Capruzzi
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io non posso + guardarlo questo circuito da quando lo hanno trasformato…
e se penso che ora cìè bosco e tutto lasciato in malora dove sono morti clarck e patrick mi vien rabbia…
era un tempio del motorsport..ora è un circuito “mickey mouse” inguardabile
Provo nostalgia del vecchio Hockenheim… Molta 🙁