Ladies and gentleman, god bless Australia. Sul tracciato di Mid Ohio è il nuovo continente a trionfare con Ryan Briscoe, alfiere del team Penske, lesto ad approfittare di una corsa che era sempre più nelle sue mani. Dopo aver ritardato completamente la prima sosta per sostituire i pneumatici, grazie ad una miriade di caution ha colto subito il segno non fallendo la seconda volta. Infatti, anticipando tutti nella seconda finestra dei box, ha potuto assumere quel vantaggio necessario per poter mettere al segno la sua seconda vittoria stagionale, la prima fu sull’ovale di Milwaukee Mile. Secondo, a completare la straordinaria giornata tutta Penske, Helio Castroneves che, bravo a rintuzzare gli attacchi di Dixon nel finale, si è reso conto che ha ancora tempo per poter portare a casa il titolo. Di certo sarà un’impresa ardua ma nemmeno impossibile, infatti Dixon che è arrivato terzo ieri, non sembra avere più quel passo gara imperioso e forse appagato dai successi precedenti, potrebbe perdere la sua enorme fame di vittoria che lo contraddistingue da sempre. Ma in quella posizione tanto ambita e conquistata da Castroneves, alcuni protagonisti mancati come: Manning, Moraes e Junqueira hanno avuto tra le mani l’occasione ghiotta di far saltare il banco. L’inglese, grazie ad un’ottima strategia al primo pit, poteva osare di più quando solo Meira era l’avversario da battere. Ma tra caution e incidenti vari, le strategie si intensificano ed ecco giungere Moraes che ha tuttora bisogno di un posto al sole, identica situazione di Piquet per dirla tutta. Invece arriva il solito errore, la capacità di non saper gestire una gara oltre alla pressione, portano il brasiliano a chiudere la gara come molte altre volte. Ritirato e nulla di fatto. Ultimo di questa lunga sfilza di candidati saltati come su una mina, Bruno Junqueira più di tutti aveva la giusta chance di cambiare la sua carriera con le open wheels. Oramai eravamo giunti a pochi giri dalla fine, le caution erano state poste nel dimenticatoio ed eravamo pronti a gustarci il successo di Briscoe con, appunto, secondo il carioca. Ma a causa di una scelta sbagliata del team, una strategia saltata fuori in maniera folle ma che si è dimostrata negativa, porta Junqueira dalle stelle alle stalle, lasciando pista libera a Castroneves. Quarta posizione, a dimostrazione del fatto che l’Australia ieri era nel suo giorno fortunato, per Will Power che è giunto davanti al compagno di squadra, Servia. Ma da notare notevoli periodi di caution iniziati con il contatto tra Hunter Reay e Bernoldi, con ritiro immediato per quest’ultimo. Inoltre, Super Mario Dominguez ha deliziato il pubblico con alettoni posteriori gettati al vento e lunghi da principiante. Infine, dopo l’ennesima ripartenza da un periodo di caution causato dal brusco incidente della Duno, Wilson commette lo stesso errore di Dixon al Glen quando aveva in pugno la gara. Classico testacoda e immediata toccata con il povero Andretti, ritirato, e a seguire Wheldon e Foyt IV, quest’ultimo nella parte del distratto di turno. Insomma, la stagione non è finita e quindi prepariamo il biglietto aereo per Edmonton perché Domenica prossima lo spettacolo sarà ancor più grande, specie se pensiamo che il campionato è nella sua fase calda, quando mancherà solamente un mese alla fine dei battenti.
Stefano Chinappi
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Bell’articolo Ste!!
Non ho mai capito se Briscoe fosse piu un talento o un delusione. Nella carriera ha avuto molti alti e bassi… 😮