Non conosce crisi la GP2, che questo week end a Istanbul aprirà la sua settima stagione. Istituita nel 2005, soppiantando di fatto la vecchia Formula 3000 che ha formato piloti quai Toccacelo, Liuzzi, Pantano e Bourdais, la categoria gestita da Bruno Michel si colloca sempre più quale massima categoria professionistica per monoposto al di sotto della Formula 1. La qualità e l’alto livello tecnico professionale dei team e dei piloti che vi prendono parte lo dimostra ogni volta di più.
Ventisei vetture in griglia assicurate, nonostante il budget non indifferente richiesto, se si somma a quello necessario per la GP2 Asia. Tredici team, uno in più dell’anno scorso: Trevor Carlin ha infatti dirottato in GP2 un ramo della sua squadra, impegnata già in GP3, WSR e F3 UK, rilevando il posto lasciato libero a fine 2009 dalla Durango. Sul fronte dei piloti le novità sono rappresentate da Davide Rigon, tornato in GP2 dopo l’esperienza 2009 supportato ora dalla Ferrari, Kevin Mirocha unico esordiente assoluto in quanto proviene dalla F3 e Luca Filippi, già in GP2 per quattro stagioni, mentre nel 2010 si è dedicato all’AutoGP. Auto GP che è stata vinta da Romain Grosjean che si è ripresentato in GP2 dalla serie asiatica di quest’anno quale serio pretendente al titolo, vinto a mani basse contro un Bianchi nemmeno troppo dispiaciuto: per lui obbiettivo Gp2 Main Series 2011. Ha cominciato a prender le misura alla GP2 dall’asia series Esteban Gutierrez, campione 2010 GP3 cl team ART che ora lo ha promosso al fianco di Bianchi.
Da tenere d’occhio, oltre ai due francesi, vi saranno anche Davide Valsecchi, già terzo pilota Lotus F1 nonchè vincitore del’Asia series della passata stagione. Per l’italiano è arrivato il momento di disputare una stagione sopra le righe per ambire a qualcosa di più di un “terzo sedile” in Formula 1. Categoria che lo stesso Grosjean ha già assaggiato, uscendone però troppo presto e troppo velocemente così come vi era entrato. Di qui il salto verso il FIA GT, l’AutoGP, l’Asia series e nuovamente GP2 Europe. Non mancheranno di mettersi nuovamente in mostra piloti quali Leimer (Rapax), Van der Garde (Barwa Addax), Dani Clos (Racing Engineering), Sam Bird e Marcus Ericsson (iSport), Fauzy (Supernova), Coletti (Trident) e Razia (team AirAsia-Caterham).
Nuovo pacchetto tecnico quello messo in pista nel 2011 già dalla serie asiatica. L’ultra collaudata partnership con Dallara ha sfornato una vettura che riprende i concetti aerodinamici della F1, alla quale va associata la componente delle gomme, da quest’anno italiana ach’essa. La Pirelli infatti rilevando dalla Bridgestone la fornitura del circus di F1 ha forzatamente accettato di fornire anch GP2 e GP3, quest’ultima equipaggiata con le gomme italiane sin dallo scorso anno in cui fu lanciata. A completare la tecnologia tricolore vi è l’eletronica fornita dalla Magneti Marelli e i freni della Brembo. Componente non italiano è il motore: il Mecachrome (Renault) 4000 cc V8 cpace di 650 cavalli.
Il calendario 2011 prevede nove appuntamenti tutti su gara doppia. Il via questo week end da Istanbul, con l’inizio della stagione “europea” della F1. Rotta poi verso Barcellona, Montecarlo, Valencia, Silverstone, Nurburgring, Budapest, Spa Franchorchamps e l’immancabile gara finale di Monza. In bilico invece l’Asia series 2012. Mai troppo digerita dai team, la mini serie invernale ha fallito i traguardi prefissati fin da subito, non riuscendo a trovare un numero adeguato di piloti asiatici al livello della GP2. La continua riduzione del numero delle prove in calendario poi ha sparso la convinzione tra gli addetti ai lavori che difficilmente avremo nuovamente una serie asiatica in futuro. Confermate invece le coperture TV come l’anno passato. La RAI trasmetterà in diretta gara 1 e gara 2 di ogni week end. I piloti di F1 Buemi, Perez, Glock, Kovalainen, Hamilton, Rosberg, Kobayashi, Petrov, D’ambrosio e Maldonado (campione 2010) tutti ex GP2, attendono il loro erede.
Marco Borgo
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