Abbiamo assistito ad una roboante gara, condita da 81 cambi gomme (più il drive-trough di Perez), da mille e un sorpasso, e da una vittoria certa fin dalle tornate iniziali. Nella ex Bisanzio, poi Costantinopoli, oggi Istanbul, la RedBull torna a fare da padre padrone, continuando a staccare i propri avversari di gran premio in gran premio. Ci ha provato un volenteroso Fernando Alonso, ma mettere i bastoni tra le ruote ai bibitari non è facile, e non lo sarà nemmeno in Spagna. Non sarà facile nanche per noi, cercare di giudicare quanto visto a Bisanzio, ma lo faremo lo stesso, nell’ormai consueto modo del lunedì. “Da 0 a 10”, capitolo 4: Turchia.
VOTO 0 AGLI 81 CAMBI GOMME
Semplicemente troppi, tant’è che costituiscono un record. C’è poco da dire sulla linea che ha voluto intraprendere la Federazione, ma qualcosa non torna. Tronchetti Provera ai microfoni Rai dichiara: “Ci hanno chiesto gomme superperformanti della durata di 20 giri, perchè ad Ecclestone servivano almeno 2 pit-stop”. Ieri si son visti 3-4 stop per pilota (il famoso “piano B”), in una gara da quasi 60 giri. Di questo passo il muro dei 100 pit-stop verrà abbattuto ben presto.
ECCESSIVI
VOTO 1 A MICHAEL SCHUMACHER
Dopo le ottime prestazioni del venerdì e del sabato il tedesco manca l’appuntamento chiave della qualifica e rovina la sua gara in appena due giri toccando la Lotus Renault di Vitaly Petrov. Al traguardo chiude dodicesimo, salvo poi assumersi le proprie responsabilità. Il cannibale da qualifica e gara sembra essere un ricordo lontano.
FRUSTATO
VOTO 2 A FELIPE MASSA
Si riduce a lottare con Schumacher per l’undicesima piazza, sintomo di un week-end no. Male in qualifica, non troppo performante in gara. La distanza tra lui e Alonso è abissale, e non possono esserci sempre le attenuanti a giustificare ogni prestazione di Felipe.
CALIMERO
VOTO 3 AL TEAM WILLIAMS
Continua il periodo no, e all’interno della casa inglese nascono i primi problemi. Tra questi Sam Michael ha presentato le proprie dimissioni, vista la stagione disastrosa. In quel di Grove continua a piovere sul bagnato.
IN DECLINO
VOTO 4 A JENSON BUTTON
Prova una strategia a tre stop, ma nel finale le gomme lo mollano letteralmente e lo costringono al sesto posto. Non è la prima volta che Jenson gioca al limite con la strategia. Molte volte gli è andata bene. Stavolta no.
RIASCHITUTTO
VOTO 5 AL DRS
Continua a dividere gli appassionati in conservativi e innovativi. Numerosi sorpassi son stati agevolati dall’ala mobile, ma ciò ha portato molti piloti a rinunciare alla lotta, vistosamente impari. Lo spettacolo ne ha giovato, ma, come recita un famoso spot, è bello vincere facile.
AIUTANTE
VOTO 6 A LEWIS HAMILTON
Guida un mezzo poco performante rispetto quello visto in Cina, ma non sembra tirar fuori il coniglio dal cilindro come spesso fatto. Paga l’errore dei meccanici ai box, altrimenti il podio poteva esser suo.
SUPERFICIALE
VOTO 7 A NICO ROSBERG
Torna al Top insieme alla Merdeces, seppur il quinto posto in gara non abbia soddisfatto le proprie ambizioni. Consuma troppo velocemente qualsiasi tipo di pneumatici gli vengano montati, morbidi o duri che siano, e il suo passo è paragonabile a quello di Schumacher imbottigliato nelle retrovie. Dopo i primi tre gp, il week end turco rappresenta una bella boccata di ossigeno per il tedesco.
CRESCENTE
VOTO 8 A FERNANDO ALONSO
Continua a mettere tanto di suo nelle prestazioni che questa Ferrari può offrirgli, ma non si può contare sempre sul pilota. Il team di Maranello ha annunciato che correrà in difesa fino in Canada, roba da matti visto che quello di Montreal sarà il settimo gran premio stagionale e forse sarà troppo tardi per cominciare una rimonta. Intanto Alonso corre in difesa, lo fa bene e conquista un ottimo podio. Peccato per la qualifica, ma al momento la rossa non è in grado di competere per la pole.
DONATORE
VOTO 9 A MARK WEBBER
Si complica sempre la vita per poi uscirne alla grande, alla grandissima, come dimostrato nel finale di gara, con il sorpasso su Alonso a poche tornate dalla bandiera a scacchi. D’altronde guida la migliore vettura del momento, seppur il distacco tra lui e Vettel è a volte imbarazzante. Potrebbe cambiar team, ma finirebbe nell’imitare la figura di Barrichello. Nella vita bisogna anche accontentarsi.
ETERNO SECONDO
VOTO 10 A SEBASTIAN VETTEL
Distrugge la propria vettura il venerdì complicando la vita ai meccanici e a sé stesso. In qualifica è un fulmine, in gara una lepre. L’unica cosa che non gli è concessa in Turchia è bere lo champagne a fine gara, poiché ancora troppo…giovane. Servono almeno 24 anni per poter bere alcolici in terra turca, e Sebastian ne ha solo 23. Alla fine fa uno strappo alla regola accontentandosi di un solo sorso. Fossero sempre questi i problemi, il tedesco potrebbe dormire sogni tranquilli.
FAST AND FURIOUS
Valerio Lo Muzzo
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