Questa la classifica generale dopo il quattordicesimo appuntamento stagionale nel campionato Indycar 2008. Comanda saldamente Scott Dixon che già a Sonoma, Infineon Raceway potrebbe bissare il titolo 2003 sfuggito per un nulla l’anno passato. Dietro, staccato ormai di settantatrè lunghezze, Helio Castroneves, ancora alla ricerca della vittoria che potrebbe rendere meno amaro il day-after di Sparta, Kentucky. La lotta per il gradino più basso del podio virtuale vede impegnati due grandi esponenti, nobili decaduti della ex-IRL: il secondo pilota Ganassi, Dan Wheldon, campione 2005, è terzo, con nove punti di vantaggio su Tony Kanaan, primo rappresentante nei piani alti della schiera piloti targati Andretti Green Racing. Quest’anno il britannico non ha brillato per aggressività e agonismo estremo preferendo una tattica conservativa e poco incline all’elargire spettacolo, mentre il brasiliano è stato fermato da alcuni episodi che lo hanno privato di alcune vittorie e di punti pesanti nel bilancio totale. Quinto un sorprendente Ryan Briscoe, l’Aussie nonostante le innumerevoli disavventure , è riuscito a collezionare prestazioni molto incoraggianti ed anche le prime due vittorie della sua giovane carriera. Danica Patrick è sesta, con Marco Andretti distanziato di soli quattro punti. Quest’anno una stagione in chiaro scuro per la lady del gruppo (a Sparta ha gareggiato anche Sarah Fisher con un team privato finanziato dalla stessa Andretti Green Racing che si è sentita “colpevole” dopo l’episodio controverso di Indianapolis, mentre Duno ha deluso ancora), sulla coscienza di Marco invece pesa il fardello di alcune sue colpe che lo hanno costretto a raccimolare molto meno delle aspettative iniziali. Ryan Hunter Reay precede l’ottimo Hideki Mutoh. Per il pilota statunitense una stagione ad alti livelli soprattutto verso metà stagione, culminata con la vittoria di Watkins Glen; il giovane giapponese invece è una promessa più che incoraggiante per il futuro prossimo, acume tattico, visione della gara, precisione, freddezza, concentrazione ed assenza di cali di tensione, oltre alla velocità che serve per primeggiare sugli ovali. Unica pecca i circuiti non ovali, una defaillance grave se si tiene in considerazione il futuro del campionato Indycar indirizzato sempre di più verso i “misti”. Oriòl Servia è il primo della truppa dei teams ex Champ Car a pari punti con il duo sopra citato. L’esperienza da la paga ad avversari più giovani e più quotati, leggasi Justin Wilson e Will Power. Nella classifica sottostante si tenga presente che molti piloti dalla ventesima posizione in giù non hanno partecipato regolarmente.
Pos | Pilota | Punti |
1. | Scott Dixon | 558 |
2. | Helio Castroneves | 480 |
3. | Dan Wheldon | 420 |
4. | Tony Kanaan | 411 |
5. | Ryan Briscoe | 350 |
6. | Danica Patrick | 315 |
7. | Marco Andretti | 311 |
8. | Ryan Hunter-Reay | 298 |
9. | Hideki Mutoh | 298 |
10. | Oriol Servia | 298 |
11. | Ed Carpenter | 282 |
12. | Vitor Meira | 275 |
13. | Will Power | 267 |
14. | Darren Manning | 267 |
15. | Buddy Rice | 265 |
16. | Justin Wilson | 249 |
17. | Graham Rahal | 235 |
18. | E.J. Viso | 234 |
19. | A.J. Foyt IV | 231 |
20. | Enrique Bernoldi | 208 |
21. | Bruno Junqueira | 205 |
22. | Mario Moraes | 197 |
23. | Jaime Camara | 140 |
24. | Marty Roth | 137 |
25. | Milka Duno | 112 |
26. | Townsend Bell | 105 |
27. | Mario Dominguez | 98 |
28. | Jay Howard | 72 |
29. | John Andretti | 71 |
30. | Franck Perera | 56 |
31. | Tomas Scheckter | 34 |
32. | Paul Tracy | 32 |
33. | Sarah Fisher | 25 |
34. | Roger Yasukawa | 16 |
35. | Davey Hamilton | 16 |
36. | Buddy Lazier | 13 |
37. | Alex Lloyd | 10 |
38. | Jeff Simmons | 10 |
MN
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Il titolo è di Dixon e questo è poco ma sicuro… e sono sicuro che Hunter-Reay e Mutoh in futuro diventeranno dei campioni.