Ritorno al successo per il brasiliano Di Grassi nel secondo appuntamento valenciano della Gp2. Una vittoria meritata, costruita grazie ad una condotta di gara dotata all’attacco, nonostante l’inizio non sia stato così esaltante. Dunque, partenza che vede al palo Luca Filippi con Soucek a fianco in prima griglia. Ci sono i migliori propositi per seguire l’ennesima competizione divertente della stagione, con tanto di soddisfazione per il motorsport italiano; Filippi parte benino, Soucek gli si affianca e difende a denti stretti la traiettoria presa. Lo spagnolo non fa i conti con Grosjean e Maldonado, entrambi perfetti a sfruttare sia il buco in partenza lasciato dallo sfortunato Buemi, ed anche il tratto libero alla chicane Luna Rossa offerto gentilmente dal driver della Super Nova.
Quindi inizia la vera lotta, con Grosjean in continuo pressing sull’ex compagno di squadra e un Maldonado in una terrificante attesa che dura poco; il venezuelano affronta in maniera decisa l’ultima curva, prende la scia del mediocre Soucek e lo supera in staccata alla chicane Luna Rossa. I propositi sono buoni, ma le vetture della Gp2 sono difficili da gestire quando si allunga la staccata, una destra-sinistra che tradisce il buon Maldonado e lo spedisce fuori gara. Ma la serie impressionante di incidenti non finisce qui, specialmente se il prossimo a compiere la figuraccia è Bruno Senna; il brasiliano, dopo aver sfruttato l’errore di grossolano di Petrov subito dopo il ponte, entra deciso nella zona finale del tracciato. Molte curve veloci, da affrontare con il massimo accorgimento, ma un controsterzo deciso rende il controllo del mezzo impossibile per l’asso brasiliano. La vettura si gira, sbatte decisamente e le speranze di rivederlo sul podio si affievoliscono rapidamente; il campionato è ancora aperto, le speranze meno.
Obiettivo dimenticare Valencia per Bruno, invece la pensa diversamente Giorgio Pantano; l’italiano, agevolato da una partenza decisamente eccezionale che lo riporta ai piani alti della classifica, si concede il lusso di gestire la corsa, sacrificando le intenzioni del team e le reali chances di superare un ritrovato D’Ambrosio, d’ora in poi lanciato più che mai in vista di un piazzamento in classifica più che positivo. Insomma, Giorgio guarda e approfitta delle disgrazie altrui, quasi a rievocare le gesta dei grandi calcolatori del passato come Rosberg o Lauda. Alla fin dei conti, un buon quarto posto che serve a distanziare ancor di più gli avversari più pericolosi, specialmente quel Di Grassi che è esploso a metà stagione e può ancora ambire alla corona di leader assoluto.
Ritornando alla cronaca della corsa, da notare lo spietato duello tra Filippi e Grosjean che si è concluso con un ritiro per il francese e un piazzamento a podio (Sub Judice) per il piemontese. Il tutto inizia quando eravamo pronti ad entrare nella parte finale della corsa, Grosjean è già da tempo alle spalle del pilota Arden, senza sacrificare più di tanto la vettura. Il primo tentativo va a vuoto, con Filippi presente più che mai nella quarta ed ultima chicane del tracciato. Chiude la porta e sbarra la strada al nemico n°1. Ma la sfida ed il divertimento non finisce qui, specialmente nel tratto iniziale. Grosjean tenta per la seconda volta e avviene il sorpasso, ma il piemontese non si arrende e prova una manovra impossibile, quasi al limite. Sembra quasi farcela, però avviene il botto che getta fuori strada il prodigio di Casa Renault, lasciando il via libera verso il trionfo incostratato del brasiliano Di Grassi, agevolato soprattutto dalla presenza della Sc nel bel mezzo della corsa, a causa di un errore di Asmer alla chicane Alinghi, bloccando completamente la carreggiata nel tratto tra i più pericolosi in assoluto del tracciato. Infine, per Grosjean resta la rabbia, accomunata al grande rammarico di aver gettato alle ortiche un’occasione d’oro. La speranza di poter trionfare e rimanere saldamente in corsa per il secondo posto.
Infine, ottima gara di Valsecchi che ha beneficiato delle disgrazie di Buemi, incidente causato da Valles, di Parente, Chandok e Petrov. Per lui, finale incandescente ed un ottimo ottavo posto.
Si conclude cosi anche il doppio appuntamento valenciano, il quale ha saputo regalare in entrambe le occasioni lo spettacolo che tutti noi desideravamo. Il campionato oramai è una questione personale tra Pantano e il suo team, poichè 12 punti di vantaggio sono molti ma potrebbero rappresentare anche un’arma a doppio taglio in vista del prossimo appuntamento.
Stefano Chinappi
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