Sembra che il terremoto Franchitti-Ganassi abbia provocato una vera e propria reazione a catena. L’anno scorso in F1 la pedina di mercato fondamentale era stato Fernando Alonso, la cui dipartita dalla Mclaren apri’ nuovi scenari ed orizzonti di mercato. Ora tutto sembra ruotare attorno alla figura di Dan Wheldon. Prima di concedere la vettura n.10 allo scozzese ancora campione in carica Indycar, Ganassi aveva offerto il volante al brasiliano Kanaan che però ha rifiutato all’ultimo momento trovando un accordo con AGR (aiutati a trovare un punto di congiunzione anche dalla sponsorizzazione 7-Eleven). Ora che Franchitti sarà compagno di Scott Dixon, si aprono alcune possibilità. Prima di tutto l’evento è uno “shock” vero e proprio e tale qualifica merita per tre semplici motivi: Dario torna in Indycar e lo fa dalla porta principale; nessuno ad inizio stagione avrebbe scommesso su un quasi licenziamento di Wheldon; il britannico si ritrova ad essere escluso forzatamente dal far parte della schiera dei piloti di prim’ordine in quanto le strade che lo avrebbero potenzialmente portato in Penske o in AGR erano blindate. In più quasi contestualmente all’annuncio del 2 Settembre, si è dato vita ad una vera e propria girandola di ufficializzazioni e di ipotesi più o meno remote o con un fondo di verità insito in esse. Wheldon torna al team che lo lanciò nel 2002, la Panther, ma in un contesto molto diverso da quello di tanti anni fa: allora il punto di riferimento della squadra era Hornish jr, e Wheldon era un giovane debuttante che arrancava nelle prestazioni; all’epoca la Panther poteva contare su un valido apporto tecnico professionale oltre che economico (si pensi alla “mitico” sponsor Pennzoil che dava alla vettura una colorazione di tonalità gialla). Ora la Panther è un team molto diverso: non ci sono più due vetture da qualche anno a questa parte ed è stato limitato il budget, cosa che ha impedito alla squadra di ricoprire il ruolo di protagonista (anche se con Thomas Schecker arrivò una prestigiosa vittoria in Texas nel 2005). A ciò va aggiunto che forse ci saranno due vetture a partire dall’anno prossimo , ed il nome di Davidson sarebbe in lizza assieme a quello di Conway, che ha testato la vettura in estate, ed anche con quello dell’ex- legittimo titolare, lo stesso Meira che tutto d’un tratto si ritrova oggi appiedato. In più per terminare la descrizione della situazione attuale, e delinearla con contorni precisi e netti, a fine 2007 era arrivata la fusione con lo sponsor di uno dei teams rivali storici, la Delphi della Kelley Racing, con la stessa Pennzoil che abbandonava il campo di battaglia a favore della National Guard.
Dunque che ne sarà dell’ex pilota Super Aguri? Takuma Sato sembra si stia guadagnando la strada verso un ritorno, forse immeritato, in F1. L’inglese invece è stato avvistato nel paddock di Belle Isle a Detroit, gara per altro vinta da un’altra vecchia conoscenza della F1, Justin Wilson ex-Minardi e Jaguar. Sembra che siano stati preventivati dei tests con la Panther, che intende cosi’ riestendere il parco vetture. Tuttavia ostano due considerazioni: in primis si sa che già di per sè la scuderia non navighi nell’oro in quanto a finanziamenti, ed in più ora si aggiunge l’oneroso ingaggio di Dan da coprire adeguatamente. In più dietro l’interesse di Davidson per la Indycar ci potrebbe essere la Honda che si sa sta facendo di tutto per dare lustro e visibilità alla Indycar pur di rimanere l’unico fornitore di motori in competizione. In più la stessa Honda era la “casamadre” della Super Aguri.
MN
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