IndyCar – Pantano e de Oliveira a Motegi

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Ancora aggiustamenti alla entry list per la prossima gara della IZOD IndyCar Series sul circuito giapponese di Twin Ring Motegi. Il team Dreyer&Reinbold Racing ha confermato Giorgio Pantano quale sostituto dell’infortunato Justin Wilson anche per questa gara. “Non potevamo essere più felici che avere di nuovo Giorgio a rappresentare la nostra squadra. Giorgio ha fatto un lavoro fantastico per noi a Sonoma e Baltimore e crediamo che sarà molto competitivo anche in Giappone“, ha commentato il co-proprietario  del team, Dennis Reinbold. “Voglio dire grazie al team ed agli sponsor per avermi dato questa opportunità. Le ultime due gare sono state molto positive per noi e non vedo l’ora di correre con il team di nuovo in Giappone. Sono qui per fare il meglio che posso, come sempre, e non vedo l’ora di scendere in pista“, ha dichiarato invece Pantano.

A Motegi farà inoltre il suo esordio nella categoria Joao Paulo de Oliveira, campione 2010 della Formula Nippon. Il pilota brasiliano sarà alla guida della vettura n.34 del Conquest Racing in sostituzione di Sebastian Saavedra. De Oliveira, che è terzo nella classifica del campionato di Formula Nippon 2011, ha vinto il quarto e più recente round disputato al Twin Ring di Motegi l’8 luglio. “Motegi è una pista molto tecnica“, afferma il pilota brasiliano. “E’ abbastanza impegnativo per i freni. E’ fatta per lo più di curve lente seguite da lunghi rettilinei, quindi è necessario assicurarsi di ottenere il massimo della frenata senza compromettere l’uscita dalla curva. Non cambierò il mio approccio. Ho bisogno di apprendere i limiti della macchina e poi sapere come ottenere il massimo vantaggio dalle qualifiche. Non è un compito facile, ma sono fiducioso che possiamo avere un buon weekend. Sono sempre stato in contatto con persone negli Stati Uniti, ma solo ora si è presentata l’occasione giusta. Nel mondo dell’automobilismo devi essere pronto ogni volta che si presenta un’opportunità, e io sento che questa è arrivata al momento giusto.”

Marco Strazzulla

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