Sul Kentucky Speedway, Ed Carpenter e il Sarah Fisher Racing ottengono la prima vittoria nella loro carriera; il pilota americano ha preceduto di appena 0.0098 secondi Dario Franchitti. Dopo 22 giri di duello, Carpenter è riuscito a sfruttare l’ultimo push to pass a disposizione per passare il rivale nel giro finale della Kentucky Indy 300 ed ottenere quello che così è il sesto arrivo più ravvicinato nella storia della IZOD IndyCar Series e il più vicino di sempre in Kentucky. Franchitti ha invece potuto approfittare di una collisione in pitlane di Will Power per recuperare la testa della classifica, che adesso il pilota scozzese guida con 18 punti di vantaggio sull’australiano. Il podio è stato completato da Scott Dixon, che con questo risultato vince l’A.J. Foyt Oval Trophy.
Il momento chiave della gara (e forse del campionato) è arrivato al giro 49, al momento del primo pit stop. Power, partito dalla pole e fino a quel momento in testa sin dal via, è finito in contatto con Ana Beatriz (Dreyer&Reinbold), danneggiando la fiancata sinistra della vettura. Un periodo di caution ha permesso al pilota del Team Penske di non perdere neanche un giro per le riparazioni, ma da lì in poi la vettura non gli ha permesso di risalire oltre il diciannovesimo posto finale. L’incidente tra Power e la Beatriz è stato solo uno di una serie di incidenti avvenuti in pitlane. Ha cominciato Simona de Silvestro (HVM), che ha perso il controllo della vettura a causa delle gomme fredde finendo contro i meccanici del KV Racing Technology, ferendo un membro del team e causando un lungo periodo di caution. Ha continuato Marco Andretti, che entrato al pit in seconda posizione si è toccato con Alex Lloyd; ed infine ha chiuso JR Hildebrand (Panther Racing) che è arrivato lungo alla sua piazzola di sosta e ha colpito un membro della sua squadra, rovinando un’ottima gara che lo voleva fino a quel momento in quarta posizione. Questi errori hanno contribuito ai buoni risultati di alcuni piloti: James Hinchcliffe ha chiuso al quarto posto davanti a Ryan Hunter-Reay (Andretti), Oriol Servia e al rookie Wade Cunningham, settimo alla seconda gara in assoluto in IndyCar. Ryan Briscoe ha chiuso all’ottavo posto (a meno di un secondo da Carpenter) davanti a Buddy Rice e Danica Patrick. Townsend Bell, che sostituiva l’infortunato Justin Wilson, ha chiuso 11° davanti a Graham Rahal, la cui gara è stata rovinata dal suo ultimo pit effettuato troppo in ritardo mentre si trovava al secondo posto.
Grazie al secondo posto ottenuto in Kentucky, Josef Newgarden (Sam Schmidt Motorsprts) ha conquistato il campionato della Firestone Indy Lights. La gara è stata invece vinta da Stefan Wilson (Andretti Autosport), alla seconda vittoria stagionale e prima su ovale.
Marco Strazzulla
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