intervista a cura di Silvano Taormina
A pochi giorni dal round conclusivo della Formula 2000 Light, andato in scena dieci giorni fa a Monza, abbiamo incontrato Baldassare Curatolo, per tutti semplicemente Baldo. Il giovane pilota trapanese, alla sua seconda stagione in monoposto, si è contraddistinto per aver migliorato costantemente le proprie performance e ha sicuramente rappresentato la più bella sorpresa della serie organizzata da Eros Di Prima. La sua crescita graduale gli ha permesso di ottenere il titolo nella categoria 2000 Light e il premio come miglior Under 17. Purtroppo un cambio di team a stagione inoltrata e il fatto di aver avuto a disposizione delle vetture un po’ datate non gli hanno consentito di lottare alla pari con il conterraneo Antonino Pellitteri, vincitore della classifica assoluta. Nel 2011 Curatolo ha ottenuto una vittoria assoluta ad Adria e sei vittorie di categoria, ripercorriamo insieme a lui la stagione appena conclusa e scopriamo quali sono i suoi obiettivi per il futuro.
Hai appena conquistato il titolo della Formula 2000 Light, come hai vissuto questo momento? In che modo è maturato questo successo? “Finalmente ho vinto il campionato e mi sento veramente felice. Questa stagione l’ho vissuta con molto agonismo ed è stata dura lottare con Gatto e Peccenini. Ho faticato molto per conquistare il titolo”.
Ripercorriamo la tua stagione. Hai disputato le prime gare con il team Durango ottenendo subito due vittorie a Franciacorta e Imola, ti aspettavi di partire cosi forte? “In occasione della prima gara a Franciacorta mi sentivo già competitivo ma non ad un livello da poter vincere. Si è trattato della mia prima vittoria e in quel momento ho capito che avrei potuto lottare con Gatto nel corso della stagione. Successivamente anche ad Imola sono arrivati degli ottimi risultati”.
Come mai si è interrotto il rapporto con la Durango? È stato difficile cambiare squadra a stagione inoltrata? “Purtroppo il rapporto con il Sig. Ivone Pinton ha preso una brutta piega dopo poche gare e pertanto mio padre, che si occupa della mia gestione in pista, ha deciso di farmi cambiare squadra. Abbiamo scelto di gareggiare con il team GSK Motorsport e sin da subito mi son trovato bene con i meccanici, con il mio ingegnere e con il team manager Sergio Cane. Il risultati sono stati soddisfacenti e ad Adria ho ottenuto una bella vittoria”.
In che cosa pensi di dover ancora migliorare? “Sono molti gli aspetti che devo ancora migliorare. Uno dei principali problemi che ho riscontrato è quello relativo al mio peso. Cerco di migliorarmi allenandomi in palestra e seguendo una dieta adeguata. Sia lo staff della Durango che quello della GSK hanno sottolineato il fatto che, con una forma fisica migliore avrei potuto guadagnare qualche decimo in più al giro”.
Facciamo un passo indietro: come si è sviluppata la tua carriera prima della stagione 2011? “La stagione precedente non è stata delle migliori. Si trattava del mio debutto assoluto in monoposto e spesso mi ritrovavo in fondo al gruppo. In ogni caso ho accumulato esperienza che si è rivelata importante per la stagione 2011”.
Facciamo un passo avanti: quali sono i tuoi programmi in ottica 2012? Svolgerai dei test durante l’inverno? Ambisci a gareggiare in una determinata categoria? “Il mio obiettivo è quello di gareggiare nel Campionato Italiano Formula 3 o nella Formula Renault Eurocup. La mia intenzione è quella di svolgere quanto prima dei test. Naturalmente dipenderà dal budget a disposizione”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Dove vuoi arrivare tra qualche anno? “Come per la maggior parte dei piloti il mio obiettivo è quello di arrivare in Formula 1. Lavorerò duramente per raggiungere questo traguardo”.
Parliamo un po’ di te: chi è Baldo Curatolo fuori dalle piste? Cosa fai nella vita? Hai degli hobby o delle passioni in particolare? “Al di fuori delle piste sono un ragazzo tranquillo come molti altri. Vivo a Trapani, vado a scuola e mi diverto con gli amici. Non ho degli hobby particolari ma ogni fine settimana ci tengo a scendere in pista con il mio kart o con il prototipo Osella di mio padre”.
C’è un pilota al quale ti ispiri? “Uno dei piloti che mi ha ispirato da sempre è Ayrton Senna. Purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo perché andato via prima che io nascessi. Ho sempre sentito parlare di lui in maniera indiretta e le sue imprese, che ho avuto modo di conoscere solo negli ultimi anni, hanno lasciato in me un segno indelebile”.
Desideri ringraziare qualcuno? “Desidero ringraziare il team Durango perchè grazie a loro sono cresciuto come pilota. In particolar modo ci tengo a ringraziare l’Ing. Massimo Pulliero e il capo meccanico “Massimone” che nel corso della stagione mi ha dato molti consigli utili. Infine ci tengo a ringraziare mio padre per il suo supporto e per avermi dato l’opportunità di correre”.
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