F1- Questo Piccolo Grande Vettel


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L’inno tedesco non suonava sul podio per un pilota dal lontano 1 ottobre 2006, quando Michael Schumacher coglieva la sua ultima vittoria in F1 prima del suo ritiro.

Qualche mese prima, in agosto precisamente, un piccolo giovanotto tedesco di nome Sebastian Vettel, coglieva il miglior tempo nella sessione di libere del venerdì del gp di Turchia sorprendendo un po’ tutti. Questo piccolo tedesco si conferma anche a Monza, conquistando nuovamente il miglior tempo nelle libere. Nello stesso anno, si scoprì un certo Kubica, proprio quando nemmeno Vettel in persona avrebbe immaginato cosa sarebbe successo proprio nella pista monzese appena due anni dopo.

BIOGRAFIA Sebastian Vettel nasce Heppenheim il 3 luglio del 1987. All’età di tre anni riceve il primo Kart da papà Norbert, falegname con la passione delle gare in salita. Le corse li ha già nel sangue.

L’unica pista nei dintorni, in cui Sebastian può correre col suo kart, è quella di Kerpen. All’età di sette anni, nel 1994, un giovane pilota di Formula Uno, Michael Schumacher, lo premia per un settimo posto, conoscendo, senza saperlo, quello che tutti definiscono il suo erede.

Nel 2003 Seb passa di categoria alla Formula BMW, e domina l’intero campionato conquistando ben 18 vittorie su 20 gare. Due anni dopo giunge in Formula 3, chiudendo quinto un campionato dominato da un certo Lewis Hamilton. Alla fine dell’anno, come premio per le doti messe in vista in Formula BMW, la Willams gli concede di testare la FW27, cosa che farà la BMW-Sauber qualche mese dopo.

Nel 2006, con Hamilton in GP2, Vettel chiude secondo in Formula 3, e debutta nella Renault World Series. Ma la gioia più grande di quell’anno fu l’esordio ufficiale in Formula Uno. La BMW, infatti, licenzia Jaques Villeneuve per dare spazio al nuovo Kubica, e Vettel diviene il terzo pilota ufficiale.

L’ESORDIO IN F1 Dopo l’incidente occorso a Kubica in Canada 2007, ad Indianapolis la Bmw sostituisce il polacco con il tedesco, e alla prima gara ufficiale Vettel chiude ottavo conquistando il primo punto alla prima gara ufficiale. In contemporanea il tedesco continua a correre nella Renault World Series, ma la RedBull lo strappa dalle grinfie di Mario Theissen, e nel gp di Ungheria Vettel prende il posto di Scott Speed nella scuderia satellite Toro Rosso.

Il primo podio sembra arrivare al Fuji, ma una strana manovra di Hamilton induce all’errore il tedeschino che tampona il cugino Webber provocando il ritiro di entrambi.

FERRARI All’inizio del 2008 la sfortuna sembra perseguitare il pupillo di Michael Schumacher, con il quale corre nella Race of Champions. Per i primi quattro gp dell’anno per Vettel la bandiera a scacchi è un miraggio visti i quattro ritiri consecutivi.

La classe però non è acqua, e proprio sull’acqua di Montecarlo giungono i primi quattro punti con un ottimo quinto posto. Vettel conquista altri due punti in Canada ed in casa, ad Hockenheim, ma l’immenso talento esce allo scoperto negli ultimi gp. A Valencia, nell’inedito cittadino, chiude sesto, mentre a Spa il podio sfuma all’ultimo giro poiché Heidfeld ed Alonso, con gomme da bagnato, lo beffano sul finale.

Ma il talento non è un qualcosa che si perde da un gp all’altro, e Vettel proprio a Monza, sotto l’acqua, conquista la più giovane pole position della storia. Il vero capolavoro però lo compie domenica 14 settembre , quando sempre sul bagnato conduce una gara da leader, diventando il più giovane vincitore nella storia della Formula Uno, dopo aver minimizzato McLaren, Renault, Bmw e Ferrari. Proprio quella Ferrari che fornisce i motori alla Toro Rosso. Proprio quella Ferrari in sui lavora Michael Schumacher. Proprio quella Ferrari che ha messo gli occhi su di lui da un pezzo. Se Vettel diventerà rosso allora i paragoni si sprecheranno, ma vista la giovane età il regno di Michael Schumacher comincia a tremare già da ora.

Onlysicily per eRace

Valerio Lo Muzzo

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