Sorprese e new-entry per i prossimi due appuntamenti del Wtcc che si terranno ad Okayama e Macao. Matthew Marsh ed Andrè Couto saranno coloro che renderanno la vita più complicata al parterre piloti già presente e consolidato di un campionato che sta ampliando i suoi confini, sempre più universali.
Partiamo da Matthew Marsh, 40enne di Hong Kong, che prenderà parte all’appuntamento giapponese di Okayama con la Bmw 320 si del team Weichers Sport. Il pilota asiatico avrà il compito di agevolare il cammino della scuderia tedesca affinchè arrivi un successo nella coppa indipendenti, evento che oramai non vede al trionfo i detentori del titolo da molto, troppo tempo; addirittura da Pau, quando a vincere fu la wild card Cazenave. Compagno di Aoki, Marsh non può contare su un palmares di tutto rispetto, ma in compenso ha preso parte all’ultima 24 ore di Daytona. Non dimentichiamo la sua presenza nelle vesti di commentatore delle gare di F1 per la succursale asiatica di Espn.
Invece, Andrè Couto è un pilota già più esperto che potrebbe dare filo da torcere a qualche big, anche allo stesso compagno di squadra che si ritroverà al suo fianco nei box, Thompson. Ebbene sì, Couto, nato e residente a Macao, avrà la chance di rimettersi in mostra in patria grazie all’accordo raggiunto con l’N. Technology, che attualmente cura le Honda Accord Euro R Super 2000. Notiamo bene l’importanza di queste wild card in Casa giapponese poichè non sarà facile dimenticare la presenza di Taniguchi a Monza e ad Okayama. Insomma, Couto sa il fatto suo perchè corse nel team di Sipsz già nel: 2003, 2005, 2007 ed infine quest’anno. Vittorioso in patria nel 2000 in occasione del prestigioso gran premio di F3, il pilota di Macao si è dichiarato felice per quest’accordo che lo vedrà, a detta nostra, tra i favoriti anche alla vittoria. Arriverà presumibilmente scarico di zavorra e le Honda hanno dimostrato, anche grazie ad una significativa evoluzione alle sospensioni e in linea generale al motore, di poter competere in piste dove si è poche volte con il gas aperto. Imola docet.
Stefano Chinappi
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