intervista a cura di Silvano Taormina
A pochi giorni dall’inizio del World Touring Car Championship, in programma domenica sul circuito brianzolo di Monza, Eracemotorblog ha incontrato Pasquale Di Sabatino, il giovane pilota pescarese prossimo al debutto al volante di una Chevrolet Cruze del team inglese Bamboo Engineering. Dopo una buona gavetta in monoposto tra Formula Renault 3.5, Formula 3 Italia e AutoGP, Di Sabatino si appresta a scendere in pista per la prima volta al volante di una vettura a ruote coperte all’interno di in un contesto globale, competitivo e altamente professionale. Nel corso dell’intervista ha svelato le motivazioni che lo hanno spinto ad accantonare le monoposto, le aspettative per la nuova stagione e le prospettive per il futuro oltre a qualche curiosità sulla sua vita quotidiana.
Facciamo un passo indietro ripercorrendo la stagione 2011. Lo scorso anno hai gareggiato nell’AutoGP ottenendo il dodicesimo posto finale, qual è il tuo giudizio finale sulla stagione? Cosa ti è mancato nel corso dell’anno? “Lo scorso anno ho accusato la scarsa preparazione pre-campionato in quanto non ho potuto partecipare ai test invernali a causa del poco budget a disposizione. Mi sono trovato a guidare una macchina che non conoscevo ma tuttavia sono riuscito ad acquisire maggior feeling nel corso del campionato togliendomi comunque qualche soddisfazione. Ringrazio molto i miei sponsor che nonostante molte sfortune hanno continuato a sostenermi ed aver fiducia nelle mie capacità”.
Da pochi giorni hai annunciato il tuo debutto nel WTCC, è solo una tappa intermedia con l’obiettivo di tornare a gareggiare nelle monoposto oppure è un punto di partenza verso il professionismo nelle ruote coperte? “Tornare a gareggiare nelle monoposto non è una strada che ho completamente abbandonato ma adesso la mia speranza è che il debutto in WTCC sia un punto di partenza verso il professionismo nelle ruote coperte”.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad optare per il WTCC? “Vedo maggiori opportunità per poter diventare un pilota professionista e poi è un campionato di altissimo livello per cui è appagante per un pilota correre nel FIA WTCC”.
Come sono nate le trattative con il team Bamboo Engineering? Hai valutato anche altre opzioni? “Il team Bamboo Engineering mi è stato vivamente consigliato in quanto risulta essere uno dei migliori e tra i più professionali quindi mi sono prodigato per iniziare le trattative con loro. Ci sono state altre opzioni ma ho deciso di firmare con Bamboo”.
Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione 2012? “Riuscire ad imparare e prendere padronanza della macchina nel più breve tempo possibile e poi cercare di ottenere buoni piazzamenti per potermi mettere in luce anche nel Trofeo Indipendenti”.
Come ti stai preparando a questo nuovo impegno? Hai in programma dei test prima dell’inizio della stagione? “Sto facendo un intensa preparazione atletica. Per quanto riguarda i test pre-stagione sono appena rientrato dall’Inghilterra, abbiamo fatto uno shake-down venerdì sul circuito di Rockingham”.
Hai già avuto di conoscere tutti i membri del team e il tuo nuovo compagno di squadra? Se si, quale ambiente hai trovato? “Si, li ho conosciuti proprio nell’occasione dello shake-down, a pelle ho avuto un’ottima sensazione, grande professionalità ma soprattutto persone che amano il proprio lavoro, per cui sono molto felice ed ottimista!”.
Come ti vedi tra qualche anno? Punti a gareggiare in qualche categoria in particolare o raggiungere qualche obiettivo preciso? “Si sa che il motorsport è una professione dove nulla è scontato. Sicuramente il mio obiettivo è far bene in WTCC e diventare un pilota professionista con un grande costruttore!”.
Ultimamente non si parla d’altro che della mancanza di piloti italiani nelle principali categorie per monoposto, qual è la tua opinione a riguardo? Pensi che attualmente l’unico modo per diventare un pilota professionista sia quello di specializzarsi nelle categorie turismo e puntare a diventare un pilota ufficiale? “Avete di fronte proprio una delle vittime delle monoposto in Italia, oggi l’unico modo per diventare un pilota professionista è correre nelle categorie turismo. Anche nelle monoposto è possibile diventarlo una volta arrivati Formula 1, ma anche lì ci vogliono supporti economici spaventosamente alti. Nel mondo del turismo è diverso, soprattutto nel WTCC ci sono case ufficiali che investono “assumendo” piloti professionisti”.
Chi è Pasquale Di Sabatino fuori dagli autodromi? Come trascorri le tue giornate? Hai qualche obiettivo o hobby in particolare? “Sono un tranquillissimo ragazzo della provincia di Pescara che oltre ad allenarsi conduce una vita normale. Non sono amante della vita mondana o troppo “giovanile”, sono un tipo che non ama la confusione ma piuttosto trascorrere dei momenti di relax, magari a casa con la mia fidanzata. Vado spesso al cinema e a volte faccio una partita a briscola con i miei nonni! Ho un’enorme passione per la musica, soprattutto quella italiana dagli anni ’60 ai ’90. Sono un grandissimo fan dei Pooh, Dodi Battaglia è un mio grande amico, anch’egli ex pilota di auto. Suono le tastiere e canto in una band dove alla batteria c’è mio padre!”.
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