Il suo aspetto particolare ha fatto storcere il naso a parecchia gente. La domanda che sorge spontanea è: “sterza?”. Marino Franchitti , insieme al figlio del costruttore Justin Gurney, hanno messo in pista la vettura e fatto un primo shakedown.
Franchitti ha commentato: “Lo sterzo è molto diretto, molto preciso e molto naturale. La sua demoltiplicazione è la stessa che si trova su un normale prototipo per Le Mans”.
La ripartizione del peso della vettura è spostata quasi interamente sul posteriore lasciando l’anteriore molto leggero e scarico, dando l’impressione di non reagire bene ai comandi dello sterzo.
“Non è così – ribadisce Franchitti – tanto è vero che non sono previsti spoiler sulla punta del musetto, né se ne avverte la mancanza. Il volante è molto comunicativo e permette di sentire con esattezza dove stanno andando le ruote e al crescere della velocità anziché alleggerirsi diventa più consistente. Anche la stabilità della vettura è molto elevata, grazie all’effetto suolo dovuto all’aria che fluisce al di sotto delle fiancate, ai lati e dietro l’abitacolo”.
Il pilota si è detto molto soddisfatto della guidabilità della vettura, tuttavia bisogna “prendere l’occhio” alle misure del retrotreno quando si cerca il punto di corda e in fasi di sorpasso e bagarre.
Oggi ci sarà una passerella più che altro pubblicitaria a Sebring, e seguiranno parecchi test in previsione della maratona francese del 3 giugno.
Twitter: @alessandroroca
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